Stragi, i milioni di Berlusconi. I pm: "Così comprò il silenzio di Dell'Utri"
La Procura di Firenze ha chiuso le indagini. L’ex senatore e la moglie accusati anche di intestazione fittizia di beni
Inchiesta stragi, i soldi di Berlusconi alla moglie di Dell'Utri, i 15 bonifici sospetti
La Procura di Firenze ha chiuso le indagini relative alle stragi di mafia e al sospetto flusso di denaro intercorso tra Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri, che per i pm sarebbe ascrivibile - riporta Repubblica - ad un debito di riconoscenza per il silenzio mantenuto dall’ex senatore di fronte agli inquirenti. Questo è quanto scrivono i pm nel documento di chiusura delle indagini. "L’aggravante - scrivono i pm e lo riporta Repubblica - è di aver commesso i delitti di trasferimento fraudolento al fine di occultare la più grave condotta di concorso nelle stragi ascrivibile a Silvio Berlusconi e allo stesso Dell’Utri, per la quale Berlusconi è stato indagato unitamente al medesimo Dell’Utri, sino al momento del suo decesso avvenuto in epoca successiva all’ultima elargizione contestata, costituendo le erogazioni di quest’ultimo il quantum percepito da Dell’Utri per assicurare l’impunità a Silvio Berlusconi".
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Oltre a Dell’Utri - prosegue Repubblica - è indagata anche la moglie Miranda Ratti; oltre alla violazione della normativa antimafia, per la mancata comunicazione delle variazioni patrimoniali nonostante la condanna definitiva per concorso in associazione mafiosa (da qui il sequestro di parte delle somme, circa 10,8 milioni), i pm hanno formulato una seconda imputazione, quella di intestazione fittizia di beni. Reato, quest’ultimo, legato a 15 bonifici — per un totale di 8 milioni di euro — versati da Berlusconi alla stessa Miranda Ratti, con l’obiettivo secondo gli inquirenti di "eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione".