"Su Concita De Gregorio avete esagerato": blog meridionalista controcorrente

Non si placa il polverone per una similitudine fatta dalla giornalista nella puntata di "in Onda", su La7, ma è proprio il caso?

Concita De Gregorio
Cronache
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Sul blog L'arcinapoletano, Pietro Treccagnoli commenta la reazione esagerata degli abitanti di Massa Lubrense, sul commento di Concita De Gregorio

Continua a far discutere la frase pronunciata dalla giornalista Concita De Gregorio, che secondo molti avrebbe denigrato Massa Lubrense ed il suo istituto alberghiero, in una similitudine fatta a proposito di Mario Draghi

Nella puntata andata in onda mercoledì 20 luglio, di "In Onda", su La7, la conduttrice con David Parenzo riferendosi al discorso al Senato, ha definito il dimissionario Mario Draghi "un titolare di cattedra ad Harvard incaricato di una supplenza all’alberghiero di Massa Lubrense". 

La reazione dell'opinione pubblica è stata immediata, come riporta anche Pietro Treccagnoli, ne L'arcinapoletano, del 23 luglio: "Apriti cielo. Come pettirossi da combattimento, i guerrieri della tastiera si sono avventati su di lei che, accortasi della gaffe si è era già scusata in diretta, perché la battuta, ammettiamolo, non sarebbe mai finita nel repertorio di Woody Allen e nemmeno in quello di Maurizio Crozza. Ma nel favoloso mondo dei social erano già tutti appostati ed è partito immediatamente il bombardamento a tappeto con cinguettanti tweet al curaro e post intinti nel cianuro, moltiplicatisi per giorni, perché era stata lesa la maestà della ridente cittadina della Costiera (che bella lo è davvero, non scherziamo; e, tra l’altro, gli alberghieri sono istituti molto spesso di qualificante formazione professionale)".

La giornalista nonostante si sia scusata in diretta, come cita Treccagnoli, ha scatenato i commenti dei napoletani e i loro sfoghi: "Non voglio fare l’avvocato dell’incauta e comunque ottima De Gregorio: sa difendersi da sola e può tranquillamente ignorare le ingiurie e gli sfottò. Va detto, invece, che troppi napoletani hanno perso l’ennesima occasione per tacere, per ignorare i luoghi comuni e dimostrarsi i signori che pretendono di essere. Non abbiamo ancora imparato a farci scivolare addosso le banalità. Ogni occasione è buona per dare sfogo alla nostra permalosità. E’ un’ossessione dalla quale non riusciamo a liberarci. Mi chiedo: ma se invece di Massa Lubrense (dove non c’è un istituto alberghiero, tra l’altro) la De Gregorio avesse citato Jesolo o Aci Trezza, Bordighera o Alghero oppure Otranto, ci sarebbe stata la stessa levata di scudi da parte di veneti, siciliani, liguri, sardi o pugliesi? Ne dubito fortemente. Noi, invece, inguaribili Calimeri (“Ce l’hanno tutti con me perché sono piccolo e nero”) subito tiriamo in ballo il più logoro meridionalismo da antiquari dilettanti. Cominciamo a starnazzare come le oche del Campidoglio quando sentono avvicinarsi i Galli di Brenno. Aveva ragione Giacomo Leopardi quando nei “Nuovi credenti” mazzoliava il nostro provincialismo che ci spinge sempre ad armarci in difesa dei maccheroni nostri".