Sulla peste suina giriamo a vuoto, l'Ue: "Misure insufficienti"

Focolaio in Emilia Romagna: abbattuti 750 animali 

di Redazione
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Cronache

Ue, 'insufficienti misure di Roma contro la peste suina'

Le misure dell'Italia per controllare la peste suina sono insufficienti. E' il monito degli esperti dell'Eu Veterinary Emergency Team della Commissione Ue che, in un report elaborato dopo una missione in Lombardia ed Emilia-Romagna, evidenziano che "la strategia di controllo" della malattia "nel Nord Italia dev'essere migliorata".  Il designato commissario straordinario per la peste suina Africana, Giovanni Filippini, sostiene che questa strategia sia già attiva nel Paese e che "la nuova struttura commissariale ha immediatamente dato continuità alle azioni sanitarie di controllo e gestione dell'emergenza. Allo stesso tempo è stata elaborata, anche alla luce delle raccomandazioni formulate in esito alla missione degli esperti della Commissione europea, una rimodulazione della strategia già condivisa con i ministeri competenti e pronta a essere trasmessa a Bruxelles". Nonostante ciò, secondo gli esperti serve un piano "comune" e "coordinato" per l'intera area, oltre a un "urgente piano B esteso per il controllo e l'eradicazione della malattia", aggiungendo che "l'epidemia sembra avanzare più velocemente delle misure" e "c'è da temere che si diffonda verso est e sud verso la Toscana". 

Peste suina: un focolaio in E.Romagna, abbattuti 750 animali 

In Emilia-Romagna e' stato registrato finora un solo caso di infezione da Peste suina in un allevamento domestico. E' successo a Ponte Dell'Olio, in provincia di Piacenza, dove nei giorni scorsi sono stati abbattuti circa 750 suini come misura precauzionale. A seguito del focolaio, la Regione ha emanato un'ordinanza che prevede l'istituzione di zone di protezione e sorveglianza entro un raggio di 3 e 10 chilometri dal focolaio per prevenire ulteriori contagi. Secondo quanto appreso, non sono emersi collegamenti tra questo caso e gli altri focolai rilevati in allevamenti di Piemonte e Lombardia. La Regione Emilia-Romagna ha avviato diverse iniziative per arginare la diffusione della Peste suina africana, proteggendo cosi' una filiera suinicola di grande valore economico. I prodotti a base di carne suina certificati Dop e Igp generano un fatturato stimato di circa 3,4 miliardi di euro, di cui 3,2 miliardi provengono dalla produzione di prosciutto di Parma e mortadella di Bologna, oltre alle altre carni lavorate. Per rafforzare le misure di prevenzione, la Regione ha destinato risorse specifiche alle polizie provinciali per gestire i piani di controllo dei cinghiali, stanziando 500mila euro nel 2023 e 1,2 milioni per il 2024, oltre ai 5 milioni annuali destinati alle Province per le attivita' faunistiche. Sono stati inoltre creati gruppi operativi territoriali (Got) nelle aree colpite, e negli ultimi due anni sono stati pubblicati tre bandi con un totale di 10 milioni di euro per migliorare i livelli di biosicurezza negli allevamenti. Un quarto bando e' previsto per dopo l'estate, con finanziamenti destinati a opere come recinzioni, piazzole per la disinfezione dei mezzi, zone filtro e celle frigorifere. 

Peste suina: Coldiretti, contro focolai investimenti rapidi

"I nuovi focolai richiedono investimenti rapidi per migliorare la biosicurezza negli allevamenti. Non possiamo più assistere impotenti all'abbattimento indiscriminato di migliaia di animali sani a causa della diffusione del virus in una popolazione selvatica fuori controllo - spiega il presidente di Coldiretti Ettore Prandini all'ANSA - e la vera innovazione è prevenire, anticipare le difficoltà pensando a lungo termine e investendo nella ricerca, per evitare di dover sempre inseguire l'emergenza". "Prima che la Peste suina arrivasse in Italia due anni e mezzo fa - aggiunge Prandini - avevamo chiesto di costruire recinzioni vicino alle principali infrastrutture viarie come ferrovie e autostrade. Se ciò fosse stato fatto, oggi non avremmo questi problemi. Ora - conclude - è essenziale che le regioni confinanti collaborino con azioni coordinate, solo così si possono superare le difficoltà che spesso sorgono quando le competenze non sono chiare e gli interventi sono ritardati". 

Peste suina: Magi, incapacita' governo mette a rischio settore

"Le notizie di focolai di Peste suina africana sono in aumento e necessitano un intervento urgente da parte del Governo. Negli ultimi mesi, circa cinquantamila maiali sono stati abbattuti nel nostro Paese e, al momento, decine di migliaia di capi sono a rischio: siamo in piena crisi e non e' sufficiente riunire di tanto in tanto il tavolo esistente o procedere alla ennesima - la terza sinora - nomina di un commissario straordinario all'emergenza. Occorre far funzionare a pieno l'unita' di crisi che e' ferma, come dai resoconti sul sito del Ministero della salute, all'agosto scorso". Lo dichiara in una nota Riccardo Magi, segretario di +Europa. "Inoltre, e' fondamentale includere nell'unita' di crisi esponenti del mondo scientifico che abbiano gia' maturato una reale esperienza rispetto a questa specifica epidemia, oltre agli attori appartenenti alle istituzioni nazionali e locali e ai rappresentanti delle organizzazioni professionali e di categoria. I numeri dell'epidemia sono gia' drammatici e l'impatto economico rischia di peggiorare ulteriormente. Il governo dimostri con i fatti di saper rispondere efficacemente alle dure critiche gia' espresse dalla Commissione Europa e dai suoi esperti sulla gestione dell'epidemia".