Esclusiva Affaritaliani, dalle radiografie agli esami del sangue: ecco le nuove tariffe sanitarie. Ira dei sindacati: "Così falliranno gli ospedali"
Affaritaliani.it ha visionato le nuove tariffe di rimborso del nomenclatore: ecco che cosa cambierà
Stella Giorlandino
Sanità, Affaritaliani ha visionato le tariffe di rimborso del nuovo nomenclatore. Tagli paurosi per i rimborsi, i sindacati sul piede di guerra: "Così le strutture falliranno"
Dagli esami del sangue alle radiografie, dalla diagnostica strumentale alle visite mediche. La sanità in convenzione sta cambiando pelle e lo sta facendo con il nuovo nomenclatore. Una sorta di libro mastro dove vengono inserite tutte le prestazioni che le regioni rimborsano a laboratori privati, centri specializzati ed ospedali. Un taglio drastico di circa il 40% medio che, secondo i sindacati, metterà definitivamente in ginocchio la sanità pubblica.
In queste ore il dossier è stato inviato ai presidenti delle regioni per una valutazione finale. Affaritaliani ha avuto modo di visionarlo in esclusiva e i numeri sono davvero da brivido. Una scelta, quello del ministero, che sta trovando l'opposizione totale di medici e strutture. Il rischio è che, con queste tariffe così basse, i bilanci delle varie direzioni sanitarie possano andare in tilt creando dei buchi specialmente nelle regioni sotto commissariamento straordinario (in pratica tutte, o quasi, le regioni dalla toscana in giù.
Gli esempi di taglio sono evidenti e spaziano dal 70% di massima fino a poco meno del 15% per i ritocchi meno impattanti. Qualche esempio? Il costo di rimborso della PSA (l'esame per il controllo della prostata) vede un ribasso monster: dalla vecchio tariffario lo Stato erogava €14,82 per i due test, se passasse il nomenclatore si arriverebbe a 3,95 euro. Per la diagnostica sull'Epatite A si passa da 22,06 a 5,70 euro. Per il Toxoplasma (anticorpi IgG e IgM) con eventuale test di avidità il rimborso sarà di € 8.50 mentre col precedente tariffario era di € 23.37. Nella sfera cardiologica l'Ecocolordoppler arterioso e/o venoso arti inferiori arriva a 47 euro mentre il precedente era €87,80: inoltre con il nuovo si devono eseguire 2 esami al posto di uno con il doppio del tempo. Ma la lista è lunga e raggiunge più di cento prestazioni specialistiche.
Ma in questo modo i costi saranno sostenibili? "Assolutamente no - tuona Stella Giorlandino, presidente del sindacato UAP - non voglio soffermarmi sull'esempio della sanità privata in convenzione ma parlare degli ospedali. Già oggi le strutture sanitarie pubbliche erano in crisi profonda, ora con questo nuovo nomenclatore il rischio del fallimento è assicurato. Non ci sarà più la possibilità di effettuare esami perché i costi sono superiori ai rimborsi. E quindi a cosa andiamo incontro? Sicuramente a pazienti che non saranno curati e la sanità diventerà solo a disposizione di chi ha soldi per potersi permettere esami in privato. Stiamo parlando di un errore clamoroso che vedrà il fallimento della maggior parte delle strutture del centro sud Italia. Ricordiamo che i vecchi tariffari non venivano ritoccati da 26 anni e quindi erano già bassi come costi, avevamo aperto un tavolo per avere un ritocco verso l'alto e invece abbiamo trovato un taglio mortale".
Ma c'è già chi ha rispedito al mittente il nomenclatore parliamo della Regione Lombardia ed Emilia Romagna, che hanno deciso di adottare le vecchie tariffe per non gravare sui bilanci delle aziende sanitarie. "Guido Bertolaso - continua Stella Giorlandino - ha dichiarato che se avesse applicato quel piano avrebbe avuto un disavanzo di bilancio di un miliardo di euro. Purtroppo ci sono moltissime regioni che hanno i conti sanitari in rosso e non possono avere la forza di respingere questo progetto al ministero ma questo comporterà un cataclisma nel sistema sanitario nazionale. E' bene ricordare che con questi tagli non ci sarà alcun tipo di risparmio per i cittadini, anzi, il rischio è che i prezzi possano anche aumentare in tutte le strutture".