Temù, don Patti amico di Mirto: "Mi disse: ho un alibi, ma non è sui social"

Omicidio Laura Ziliani, torna a parlare il sacerdote amico del giovane arrestato Mirto Milano

Omicidio Laura Ziliani, Temù
Cronache
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Temù, don Ugo Patti, il sacerdote amico di Mirto Milano, arrestato per l'omicidio di Laura Ziliani: "Prima dell'arresto mi aveva parlato di un alibi"

Don Ugo Patti (diocesi di Bergamo) amico della famiglia di Mirto Milani, torna a parlare, alle telecamere di Iceberg, il programma condotto dal giornalista Marco Oliva su Telelombardia, per rivelare che cosa gli aveva detto il giovane Mirto, accusato e ora in carcere insieme alle figlie della vittima, Silvia Zani (sua fidanzata) e Paola Zani (si apprende sua amante), di omicidio e occultamento di cadavere, andato da lui a sfogarsi. "Mi disse di avere un alibi, se avesse postato i suoi spostamenti sui social l'avrebbe provato".

"Mi ha raccontato che aveva cominciato a informarsi facendo ricerche su presunti criminali, accusati ma innocenti, che erano finiti in carcere, c'erano rimasti anni e anni e poi si sono rivelati innocenti. Mi diceva: 'Io ormai sono così, se mi va bene ho la vita rovinata perché mi hanno accusato di omicidio, se mi va male posso finire in carcere e poi quando diranno che sono innocente... Uscirò fra 15 anni'".

Mirto quindi se lo sentiva che lo avrebbero arrestato, puntualizza il giornalista. Don Patti risponde: "Sì, ha detto: 'Stanno costruendo tutte queste cose e se non si capisce cosa è successo realmente io finisco dentro, perché gli indizi sono quelli non c'è qualcun altro e quindi noi siamo i colpevoli'".

Fisicamente, continua il sacerdote, lo aveva visto "molto provato con un taglio di capelli alla militare,  un cambiamento radicale. Mi aveva colpito ancora di più il fatto che fosse così triste e non riuscisse a parlare liberamente".

"Quando l'ho incontrato ha usato proprio queste parole: mi ha detto che non era abituato a interagire sui social mettendo qualsiasi cosa facesse, diceva che se fosse stato più abituato a farlo avrebbe potuto documentare meglio dove si trovava quel giorno, con chi e cosa stava facendo il giorno della scomparsa di Laura Ziliani. Si era sfogato dicendomi che non c'entrava nulla con la morte di Laura, mi ha detto che in coscienza era tranquillo, ha anche aggiunto che aveva sempre fatto del bene e non aveva mai fatto del male a nessuno e che invece si trova visto e guardato come un mostro".

Laura Ziliani, la causa della morte non è ancora chiara: chiesto tempo per esiti autopsia

Avvolte dal mistero intanto rimangono le cause della morte di Laura Ziliani, l'ex vigilessa di Temù scomparsa a maggio di quest'anno e ritrovata cadavere tre mesi dopo. Gli esperti incaricati dell'autopsia riporta Il Giorno hanno infatti chiesto altro tempo per consegnare la relazione con gli esiti degli esami. Dal documento del team di esperti guidati dal professor Andrea Verzelletti si attendono le risposte su come e dove è stata uccisa Laura, e su dove è stato nascosto il suo cadavere prima del ritrovamento nel fiume Oglio.