Terremoto L'Aquila,Draghi al memoriale: qui per non dimenticare, basta ritardi

Cronache
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È stato inaugurato questa mattina all'AQUILA, alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, e del ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, il Parco della Memoria, memoriale dedicato alle vittime del sisma del 6 aprile 2009 che ha provocato la scomparsa di 309 persone. Nel corso della breve ma intensa cerimonia il Sindaco del capoluogo d'Abruzzo, Pierluigi Biondi, il dottor Massimo Cinque, cui il terremoto ha portato via moglie e due figli, e il Presidente hanno dato lettura dei messaggi con cui ognuno ha testimoniato il senso di partecipazione alla cerimonia. Particolarmente significativa la presenza degli studenti: La giovane Chiara Coletti, nata proprio nel 2009 e alunna dell'istituto comprensivo "Cesira Fiori" San Demetrio-Rocca di Mezzo, due dei cinquantasette centri colpiti dal sisma, ha regalato ai presenti un pensiero di ricordo, speranza e fiducia nel futuro. Successivamente l'Arcivescovo della città dell'Aquila, S.E. Cardinale Giuseppe Petrocchi, ha proceduto con la benedizione del Parco della Memoria Infine, Ludovica Dionisio, anch'essa nata nel 2009, che ha frequentato la scuola primaria Mariele Ventre - demolita e ricostruita a seguito del sisma e inaugurata nel gennaio 2020 - dell'Istituto comprensivo Patini, ha deposto una rosa rossa e una rosa bianca ai piedi della stele in cui sono riportati i nomi delle vittime. "La mia presenza oggi serve a ribadire, prima di tutto, il dovere del ricordo - ha detto Draghi - La scossa di terremoto che ha colpito L'Aquila nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009 appartiene alla memoria collettiva dell'Italia e del mondo. Noi non possiamo dimenticare. Noi non dobbiamo dimenticare. Ma, oltre alla responsabilità della memoria, il Governo deve assumersi l'impegno dell'azione. Mi riferisco alla ricostruzione post-sisma, che procede ovunque, ma con velocità diverse. Nella città dell'Aquila il rifacimento degli edifici privati ha ormai superato l'80 per cento, grazie anche all'introduzione di tecniche e procedure innovative di cui possiamo essere orgogliosi".  Negli altri comuni del cratere però, aggiunge Draghi, "il processo è invece più lento. I ritardi colpiscono soprattutto la ricostruzione pubblica, che ancora non ha un piano completo. Parlo di scuole, ospedali, strade, uffici e chiese. Gli edifici che rendono un luogo una comunità. Dobbiamo accelerare, è un obbligo morale che abbiamo verso voi tutti cittadini. E dobbiamo farlo per aiutare la ripresa economica di queste zone". Dal punto di vista economico invece "il terremoto del 2009 ha causato perdite stimate in oltre 200 milioni di euro all'anno. L'11% circa del valore aggiunto complessivo dell'area, a cui si sono aggiunti i danni della pandemia. Il tessuto sociale e produttivo dell'Abruzzo è rimasto vivo nonostante le tragedie e le difficoltà. Dobbiamo continuare a sostenerlo". Per questo "il Governo ha deciso di destinare un'apposita linea di investimento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ai territori del Centro Italia colpiti dai terremoti del 2009, 2016 e 2017. Questo stanziamento ha un valore di 1,78 miliardi di euro e finanzia la ricostruzione sicura e sostenibile, il recupero ambientale, iniziative a sostegno di cittadini e imprese. In settimana diamo il via a questo programma, con l'approvazione del provvedimento che ripartisce le risorse tra le finalità di investimento. Destiniamo oltre un miliardo di euro per restituire vitalità alle comunità locali e in particolare per rendere le città e i borghi sicuri, sostenibili e connessi. Altri 700 milioni di euro vanno allo sviluppo e al rilancio economico e sociale. Sosteniamo le imprese innovative, valorizziamo le risorse ambientali e le vocazioni produttive locali, come l'agroalimentare e le imprese culturali, turistiche e creative. Realizziamo centri di ricerca e istruzione, come il centro di formazione tecnica per la pubblica amministrazione che sarà realizzato nel comune dell'Aquila. Questi investimenti vogliono essere un impegno concreto per la ripartenza". Quindi, il premier ha sottolineato un concetto a lui molto caro, già espresso in occasione del suo insediamento: "Le risorse servono, ma da sole non bastano. C'è bisogno di capacità progettuale e amministrativa, come dimostrano - a partire dall'Aquila - i casi di maggior successo nella ricostruzione post-sisma".