Torino, aggredito il rapper Shade: preso al collo e derubato di una collana da due individui

L'artista 36enne ha raccontato la vicenda in un video postato sul suo profilo Instagram: "Sono stato aggredito sotto casa"

di redazione cronache
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Torino, il rapper Shade è stato aggredito e derubato sotto casa sua. Ha raccontato tutto in un video pubblicato sui social

Il rapper torinese Shade è stato aggredito a pochi passi dalla sua abitazione a Torino nella sera di sabato 4 agosto. Due individui lo hanno preso per il collo e gli hanno rubato una collanina da pochi soli (sembra 40 euro). Il rapper non ha riportato gravi ferite, ma solo qualche graffio. L'artista 36enne, con più di 697 mila follower, ha deciso di raccontare sui social l'aggressione che ha subito. Nella serata di ieri, domenica 4 agosto, infatti, ha pubblicato un video in cui ripercorre per filo e per segno quello che è successo. Lo ha fatto in maniera anche ironica, raccontando che "la cosa paradossale è che non mi sia capitato nulla nell'ultima settimana nel Queens, a Brooklyn, a Harlem dove ho girato a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ritorno in Italia, sotto casa: bam!". 

Il racconto dell'aggressione di Shade: IL VIDEO

 

Shade è stato aggredito nella serata di sabato 3 agosto a Torino, proprio sotto la sua abitazione. "Questi due loschi individui si sono avvicinati, mi hanno messo al muro e uno mi ha messo la mano al collo iniziando a stringere forte. A quel punto, mi sono sentito in diritto di tirargli una castagna in faccia semplicemente per liberarmi e scappare via, cosa che effettivamente ho fatto. Hanno iniziato a urlare, hanno cercato di sgambettarmi. Poi si sono resi conto che le persone iniziavano ad affacciarsi, perché sentivano urlare, e sono scappati. Uno è riuscito a strapparmi la collanina che avevo al collo, avrà valuto un valore di 40 euro. Era più che altro un oggetto di valore affettivo... ne sono uscito con qualche segnetto, ma sto bene." Il rapper descrive in maniera critica anche le tempistiche delle forze dell'ordine: “Ci hanno messo cinque minuti a rispondermi da un centralino, almeno 10 minuti per una volante operativa. In una situazione del genere cinque minuti sono tanti. Pensate se ci fosse stato qualcuno a inseguirmi con un coltello, arrivederci e grazie!”. Conclude ribadendo le sue buone condizioni fisiche ("Sto bene") ma commenta con amarezza: "Mi dispiace perché non ci meritiamo di girare per strada e che succedano queste cose". 

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