Torino, ucciso dall'esorcismo dell'imam: soffocato con mani e piedi legati

Arrestati anche il fratello e l’ex moglie: tentarono di depistare attribuendo il decesso a un’overdose

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Cronache

Muore per un esorcismo islamico: arrestati i parenti e l'imam

Un altro caso di vittima di esorcismo dopo la strage di Altavilla Milicia. Stavolta accade nel Torinese, dove un uomo di 43 anni è morto a causa di una "sindrome anossica cerebrale e multiorgano derivata da una insufficienza respiratoria acuta". La vittima, di origine nordafricana, è deceduta lo scorso 10 febbraio a Salassa, nel Torinese, durante un rito di esorcismo.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, mentre la vittima si trovava in uno stato di alterazione psicofisica dovuto all'assunzione di cocaina, con mani e piedi legati, tre persone - zio, fratello e moglie della vittima - ne hanno provocato la morte mediante asfissia meccanica violenta utilizzando un oggetto soffice premuto sul viso. I familiari del 43enne, convinti che l'uomo fosse posseduto dai demoni, lo avevano già sottoposto ad altri riti. Quello del 10 febbraio è risultato fatale, con i colpevoli che - come dimostrano le intercettazioni ambientali - hanno cercato di nascondere elementi utili all'indagine. 

 

Tra i fermati per l'omicidio, oltre ai parenti, c'è anche l'imam di Cuorgnè, un 52enne originario del Marocco, figura di riferimento della comunità islamica della zona. Dopo la notizia dei tre fermi è stata rinviata la manifestazione 'Iftar street', promossa dalla Comunità islamica canavesana e dal Comune di Cuorgnè per "invitare tutta la cittadinanza a condividere lo spirito" del Ramadan, "i suoi riti, i suoi sapori e il suo spirito".