Protesta dei trattori, dalla Valdichiana in corteo verso Roma

Gli agricoltori: "Occuperemo Roma, Meloni ci prende in giro. Accerchieremo con i nostri mezzi la Capitale". Poi il successivo obiettivo: il Festival

Di Redazione Cronache
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Bruxelles - Protesta degli agricoltori che bloccano il traffico con i trattori
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Trattori, i prossimi obiettivi della protesta in Italia: Roma e poi Sanremo

La protesta degli agricoltori di tutta Europa continua. Si preannunciano giorni particolarmente caldi soprattutto in Italia, i trattori hanno due obiettivi: accerchiare Roma e poi puntare a Sanremo. La battaglia degli agricoltori contro la Pac e il New Deal approda oggi nella Capitale: Andrea Papa, uno dei portavoce di Riscatto Agricolo, ha annunciato che i 250 mezzi che si trovano a Foiano della Chiana prenderanno la Cassia per dirigersi verso Roma Nord. Mentre Danilo Calvani, ex leader dei Forconi che adesso guida i Cra Agricoltori Traditi, fa sapere che accerchieranno la Capitale e dice che la premier Giorgia Meloni li prende in giro. Intanto c’è anche chi parla di una spettacolare maxiprotesta da mettere in atto a Sanremo. Per chiedere "prezzi giusti" per i loro prodotti. Mentre il Partito Democratico fa notare che gli 8 miliardi del Pnrr annunciati ieri da Meloni erano fondi già previsti: non ci sono risorse aggiuntive.

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"L’agricoltura sta morendo, deve essere rappresentata. Grazie ad Amadeus se accoglierà il nostro appello", ha detto ieri uno dei leader ad Agorà Weekend annunciando la possibilità di un arrivo dei trattori durante il Festival. Non sarebbe un inedito: nel 1984 Pippo Baudo ospitò sul palco gli operai dell’Italsider a rischio licenziamento. Ieri è andato in scena un primo blocco a Orte. Oggi la partenza per la Capitale allo scopo di parlamentarizzare la protesta anche se non c’è ancora un accordo tra gli organizzatori e la questura. Vanno avanti intanto le altre manifestazioni spontanee in tutta Italia. Mentre quelle in Europa hanno già portato la Francia a capitolare. Giorgio Bissoli dei Forconi chiede "il riconoscimento del costo di produzione fermo al 2019, con una legge che stabilisca che se a me coltivare un chilo di grano costa 25 centesimi, la grande distribuzione non può pagarmelo meno di 28".