Treni alta velocità, i dati di traffico e dei ritardi del 2024

Nell'ultimo trimestre del 2024 oltre il 70% dei convogli Trenitalia in ritardo. Il report di Europa Radicale e la top ten delle linee peggiori. Le cause? La rete è sovraccarica

di Federico Ughi
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Trenitalia, i dati choc: il 70% dei treni è in ritardo. Il report

Si scrive "Alta velocità" ma si legge "Altra velocità". Europa Radicale ha presentato al Ministero dei trasporti un impietoso dossier sui ritardi accumulati dalle Frecce di Trenitalia (Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca) nel periodo tra ottobre e dicembre 2024. SCARICA QUI IL DOCUMENTO.

Trenitalia, ritardi per oltre il 70% dei treni: le linee peggiori

Partiamo dal dato medio, impressionante: su un totale di 22.865 treni monitorati (una media di circa 260 treni  al giorno), hanno registrato ritardi oltre il 70%. In soli tre mesi i tempi di ritardo accumulati sono equivalenti a quasi 6 mesi e mezzo, 4.641 ore. La linea peggiore? E' l’FR9658 Reggio Calabria -Milano con 46 minuti di ritardo medi. Segue l’FA8348 da Bari a Roma con 38 minuti di ritardo medi e un non invidiabile record: nel trimestre preso in considerazionen nessun convoglio è mai arrivato in ritardo. Terzo posto per il l’FR8824 da Lecce a Milano. Ritardo medio di 38 minuti. In 92 giorni è arrivato puntuale cinque volte. Al quarto posto il Torino - Reggio Calabria ed il Venezia - Reggio Calabria (entrambi con 36 minuti di ritardo medio). Quindi il Napoli - Torino (33 minuti), il Bolzano  - Sibari (32 minuti), il Torino - Reggio Calabria (31 minuti), il Reggio Calabria - Roma (29 minuti), il Reggio Calabria - Torino (28 minuti).

Frecciarossa e i ritardi: rimborsi per 102 milioni di euro

Complessivamente, solo il 20% dei treni ha avuto un ritardo medio inferiore ai 6 minuti, e solo il 3% (8 treni su 275) minore o uguale a zero.  Se il Reggio Calabria - Milano è stato il treno più in ritardo per tutto ottobre e novembre, a dicembre è stato sopravanzato dal Lecce Milano, con la metà dei viaggi che hanno accumulato ritardi superiori ai trenta minuti. Come annota Europa Radicale, non si tratta solo di raccontare i disagi dei viaggiatori. C'è anche un significativo impatto economico per Trenitalia. Perchè questi disagi comportano un rimborso annuo per gli utenti di 102 milioni di euro. "L'alta incidenza dei ritardi, la loro concentrazione nei giorni feriali e su specifiche tratte, uniti all'elevato costo dei rimborsi, indicano un problema strutturale che richiede interventi urgenti e mirati. La stessa Trenitalia ha sottolineato come la rete ferroviaria italiana sia passata da 308 treni al giorno nel 2017 a punte di 400 nel 2024, operando su linee non interamente dedicate all’alta velocità", spiega la nota.

I ritardi maggiori nei giorni feriali

Il dossier è stato curato dall'informatica Chiara Calore. Questi altri dati emersi: tra i Frecciarossa, il 72% è arrivato in ritardo. La situazione è simile per i Frecciabianca, anch’essi con il 72% di treni in ritardo, mentre peggiora con i Frecciargento, dove il 79% dei treni ha registrato ritardi.  Il venerdì è, in assoluto, il giorno peggiore, con 2.401 treni in ritardo su 3.160 totali, di cui 434 con ritardi superiori ai 30 minuti. Anche il mercoledì e il giovedì si confermano giorni critici: il mercoledì registra 2.579 treni in ritardo su 3.430, di cui 436 con ritardi oltre la mezz’ora, mentre il giovedì conta 2.618 treni in ritardo su 3.455, con 354 ritardi gravi. Nel weekend la situazione migliora leggermente. La domenica è la giornata più favorevole, con 1.726 treni in ritardo su 2.749 totali e “solo” 186 con ritardi gravi. Anche il sabato, con 2.024 treni in ritardo su 2.997, presenta numeri più contenuti rispetto ai giorni centrali della settimana, con 357 ritardi superiori ai 30 minuti.

Trenitalia, perchè tutti questi ritardi? Troppi treni e rete sovraccarica

Già a novembre Europa Radicale aveva diffuso i dati relativi al solo mese di ottobre. E da Chiara Calore era stata già impostata una analisi delle cause della situazione: "La maggior parte dei treni AV soffre di ritardi cronici che appaiono ormai come la norma piuttosto che l’eccezione". Sul banco degli imputati l’eccessivo numero di corse "soprattutto nelle ore di punta, quando la rete è congestionata e diventa impossibile rispettare gli orari con la frequenza attuale dei treni. Questa condizione non solo compromette la qualità del servizio, ma espone i viaggiatori a continui disagi". La rete del Paese appare dunque sovraccarica, soprattutto nei giorni feriali.

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