Treviso, "finti vaccini ai bambini": sanitaria No Vax pagherà 550 mila euro

Le accuse si riferiscono al periodo fra 2009 al 2015, quando l'infermiera era in servizio in Friuli

Cronache
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Treviso, finti vaccini ai bambini: l'operatrice sanitaria Petrillo è stata condannata a pagare 550 mila euro. Denunciata e licenziata nel 2017 

Il caso vede coinvolta Emanuela Petrillo, oggi 35enne, un'operatrice sanitaria di Spresiano (Treviso), denunciata e licenziata nel 2017 con l'accusa di aver finto di iniettare vaccini a centinaia di bambini durante gli anni di servizio trascorsi tra il Friuli (al distretto di Codroipo, dal 2009 al 2015) e il Veneto (all'Ulss n.2 di Treviso, dove si trasferì e lavorò fino al liceniamento).

Ancora in corso il processo per ipotesi di peculato, falso e omissione d'atti d'ufficio, davanti al tribunale di Udine, mentre la sezione giurisdizionale per il Friuli Venezia Giulia della Corte dei Conti ha condannato Petrillo al risarcimento di 550 mila euro all'Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale.

Il danno quantifica la campagna straordinaria a cui è stato costretto l'ex datore di lavoro dovendo riprorogrammare una consistente tornata di vaccinazione ex novo per garantire la mancata copertura a quei bambini sottopostisi alla vaccinazione durante il servizio dell'operatrice Petrillo.

Vaccini finti

L'incognita ha interessato circa 20 mila vaccini: 7.500 di esavalente, 4 mila di Mmrv, 2 mila per il meningococco, 4.700 per lo pneumococco, 350 Tbe e 1.800 Hpv. La sentenza dei giudici contabili vuole compensare l'acquisto di 6.739 dosi di vaccino e allo stesso tempo le ore spese da medici e infermieri nella operazione parte della campagna "Vaccinare-Sì".

La tesi dell'accusa sostenuta dal procuratore facente funzioni di Udine, Claudia Danelon, era stata corroborata dall'attività di campionamento di 209 reperti ematici da parte del Nas di Udine. Su 129 bimbi vaccinati da Petrillo erano solo 20 quelli immunizzatisi. 

All'ex assistente sanitaria la Procura contabile aveva contestato un "inutile esborso di risorse finanziarie pubbliche" con un danno pari a 660 mila euro. La sezione giurisdizionale, presieduta da Paolo Simeon, ha poi accolto solo in parte la richiesta, "ponendo in tal modo di fatto a carico dell'amministrazione sanitaria i costi determinati dalla mancanza di misure organizzative idonee a individuare l'assistente sanitario cui attribuire ogni singola e identificata somministrazione".

Il procedimento penale in corso in Friuli ha in programma la prossima udienza per il 14 dicembre che, dopo l'audizione del consulente tecnico della difesa, chiuderà l'istruttoria dibattimentale e si rimanderà all'8 febbraio 2022 per la discussione. Per la prima volta dall'inizio del procedimento, in aula potrebbe presentarsi anche Petrillo, come assicurato nei mesi scorsi dalla difesa dell'imputata, che peraltro continua a dichiararsi estranea alle accuse.