Treviso, una bambina rifugiata ucraina scivola in acqua e muore

La bimba era in gita con il Grest dell'oratorio. Il corpo è stato trovato da una coppia di turisti, inutile ogni tentativo di rianimarla

Cronache
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Tragedia, una bambina di otto anni, rifugiata ucraina, è annegata in provincia di Treviso

Mariia Markovetska, qualche mese fa, era arrivata in Italia per sfuggire dalla guerra. La bambina, mercoledì 27 luglio, è annegata a Revine Lago, in provincia di Treviso. La piccola, rifugiata era insieme alla madre ed era in gita con il Grest, il gruppo estivo dell'oratorio del Collegio San Giuseppe di Vittorio Veneto (TV). Gli accompagnatori hanno lanciato l'allarme non appena si sono accorti che la bimba non era più nel gruppo, ma quando i soccorsi l'hanno estratta dalle acque non c'era più nulla da fare.

Mariia aveva solo otto anni e viveva con la madre a Vittorio Veneto, comune di poco più di 28mila abitanti nel Trevigiano. Entrambe erano ospiti del Collegio San Giuseppe, da quando insieme erano scappate dall'invasione russa, ottenendo lo status di rifugiate. Mentre era in gita con il gruppo del suo oratorio, Mariia si sarebbe allontanata per avvicinarsi da sola nell'acqua del lago. Il 118 è stato allarmato intorno alle 15.50, ma i responsabili del gruppo estivo la stavano cercando già da almeno mezz'ora. A trovarla, ormai senza conoscenza, sarebbe stata una coppia di turisti belgi. I due stavano passeggiando a piedi nudi nell'acqua bassa della riva, quando avrebbero urtato con il piede il corpo adagiato sul fondo.
 
A tuffarsi, poi, per recuperare il copo della bimba è stato un vigile del fuoco di 42 anni, Giacomo Chiaramonte. L'uomo ha cercato subito di rianimarla con il messaggio cardiaco dopo aver chiamato i soccorsi. I sanitari del Suem 118, arrivati con l'elisoccorso, hanno provato per quasi un'ora a rianimarla, ma ogni tentativo si è rivelato vano. La salma è stata trasportata all'obitorio di Vittorio Veneto dove probabilmente sarà eseguita un'autopsia.