Trieste, i portuali tornano al lavoro. "Abbiamo vinto la nostra battaglia"

Dopo due giorni di proteste

Cronache
Condividi su:

"Questa prima battaglia l'abbiamo vinta, dimostrando la forza e la determinazione dei lavoratori portuali e di tutti coloro che li hanno affiancati e sostenuti nella difesa della democrazia e della libertà individuale", ma occorre "fare un passo in avanti assieme alle migliaia di persone e gruppi con cui siamo entrati in contatto in questi giorni", dunque "da domani torniamo al lavoro - chi può - per i portuali dal primo turno di lavoro del 17 ottobre -  - ma non ci fermiamo".

In una nota diffusa in serata dal Coordinamento dei lavoratori portuali arriva la notizia: la protesta per ora è sospesa. In attesa del "primo passo" previsto "il 30 ottobre quando una delegazione di lavoratori portuali di Trieste e Monfalcone e degli altri scali, delle forze dell'ordine, di sanitari, di giornalisti e di altre categorie da tutta Italia, saranno accolte al Senato a Roma per far valere le ragioni di chi chiede l'abolizione del Green Pass per lavorare".

Ma Stefano Puzzer del Coordinamento avverte: "Se il 30 non otteniamo il ritiro bloccheremo tutta l'Italia. Abbiamo parlato con un appresentante di governo, qul giorno saremo alla Camera e al Senato senza creare confusione e verranno con noi i rappresentanti di vigili del fuoco, giornalisti e sanitari".

Oggi era stata annunciata, al secondo giorno di sit-in No Green Pass al porto di Trieste, la volontà dei portuali di andare avanti a oltranza ma poi è arrivata la nota che ferma, almeno fino la fine del mese, le proteste. Nel frattempo in tarda mattinata il presidente dello scalo, Zeno D'Agostino, aveva dichiarato che la situazione era diventata "non più tollerare, ho bisogno di un porto che funzioni".