Trieste, Liliana Resinovich: "Il suo corpo potrebbe essere stato congelato"
L'ultima ipotesi dalla perizia della Procura, la morte potrebbe essere avvenuta in un luogo diverso
Trieste, spunta una nuova pista sul giallo del ritrovamento del cadavere di Liliana Resinovich: "Potrebbe essere stato congelato"
C'è una nuova ipotesi sul giallo della scomparsa e del ritrovamento, avvenuto lo scorso 5 gennaio nel boschetto dell'ex Opp di Trieste, del cadavere di Liliana Resinovich. Nella relazione di tutti gli esami eseguiti post mortem depositata dal medico legale Fulvio Costantinides e dal radiologo Fabio Cavalli, spuntano una nuovi aggiornamenti.
Secondo la perizia il corpo di Liliana Resinovich presenta elementi, che inducono a collocare la sua morte ad appena due giorni prima del ritrovamento. Nella relazione è specificato che sul corpo della vittima sono "praticamente del tutto assenti i segni degenerativi negli organi e soprattutto l’assenza di gas putrefattivi. Elementi che indicano un decesso sopravvenuto "al massimo entro 48 ore dal ritrovamento".
Inoltre la donna, al momento della scoperta del cadavere, era vestita allo stesso modo della mattina della scomparsa, i suoi abiti erano puliti così come i sacchi in cui era infilata. Non solo, come ultima colazione Liliana Resinovich avrebbe ingerito il medesimo cibo del giorno della sparizione visto che nel suo corpo sono stati trovato solo i resti del caffè e di un’uvetta forse di un panettone, oltre al multivitaminico che assumeva sempre.
Da qui l’ipotesi che il cadavere di Liliana Resinovich possa essere stato "conservato e poi teoricamente congelato" e infine "spostato a gennaio nel luogo del rinvenimento". Una ipotesi clamorosa che però andrebbe accertata dalla Procura in base ad altri elementi visto che gli stessi esperti la ritengono remota in quanto "non vi sono, allo stato, elementi specifici per dimostrare un avvenuto congelamento post mortale del cadavere".