Trino, il comune che vuole le scorie nucleari: "Almeno ci daranno dei soldi"
Il borgo di 6mila abitanti nel Vercellese si candida a ospitare il deposito nazionale
Scorie nucleari? C'è un sindaco di FdI che dice sì
In Italia c'è un comune che si candida a ricevere le scorie nucleari. Proprio così. Si tratta di Trino, nella provincia di Vercelli. Daniele Pane, il primo cittadino del comune, ripete: "Il deposito di scorie nucleari? Lo prendo io. Tanto, i rifiuti li ho già in casa". Come racconta Repubblica, "Pane (FdI), complice il governo Meloni che glie lo ha consentito, ha candidato il suo Comune a ospitarlo. Candidatura anomala, visto che il paese, 6 mila anime, non è nell’elenco dei 51 siti idonei".
Per Pane, nato nel 1986, l’anno prima del referendum che nel novembre 1987 sancì il “no” al nucleare in Italia, è più facile che per altri non farsi prendere dalla sindrome Nimby (Not in my backyard, “non nel mio cortile”, ndr): «Sarei solo un ipocrita — dice sempre a Repubblica — . Io i rifiuti in cortile ce li ho già: sono dentro alla ex centrale nucleare chiusa nel ‘90. Ho già il problema, per questo devo trovare una soluzione».
Secondo il primo cittadino rieletto pochi mesi fa con il 73% dei consensi, il deposito è una valida exit strategy da una situazione di stallo. Per un motivo spiega Repubblica: "fatto 100 il livello di radioattività delle scorie italiane, il 70% è tra Trino (nella centrale Enrico Fermi sulle sponde del Po) e il vicino deposito nel Comune di Saluggia". Anche se intando si sta formando un Comitato per arrivare a un referendum tra i trinesi per bloccare il progetto.