Umbria, ex parroco si sposa: aumentano i matrimoni di preti in Italia

Dal 2021, quello di Biondini è il terzo caso in Italia. Il "Movimento internazionale dei sacerdoti sposati" apprezza le scelte di trasparenza

Cronache
Condividi su:

Un altro ex prete si sposa in Umbria. Samuele Biondini sposa Eva

L'ultimo a sposarsi in ordine cronologico sarà Samuele Biondini, originario di Tradate (Varese) e per lungo tempo alla guida della parrocchia di San Pio X di Città di Castello, oltre che responsabile della pastorale giovanile della diocesi tifernate. Biondini aveva lasciato l’abito talare nel maggio del 2021, seguendo nella decisione il suo vice – David Tacchini – anche lui poi convolato a nozze.

A rendere nota la situazione era stato l’allora vescovo della diocesi di Città di Castello, Domenico Cancian. Biondini si sposerà entro i prossimi sei mesi, questo il tempo previsto a seguito della pubblicazione di matrimonio sull’albo pretorio del Comune, con la compagna, la 34enne Eva originaria di Urbino.

L’uscita dall’Ordine dei due presuli aveva suscitato grande sorpresa ma era stata accettata dai parrocchiani presso cui sia Samuele Biondini che David Tacchini godevano (e godono) di stima e rispetto. Sempre nel 2021 un altro parroco umbro – Riccardo Ceccobelli, titolare a Massa Martana – aveva chiesto ed ottenuto dal Papa la dispensa, per poi sposarsi qualche mese dopo l’addio alla tonaca (umbriaON).

La Chiesa Cattolica e i vertici del Vaticano dovrebbero rivedere le norme del diritto canonico consentendo ai sacerdoti sposati con regolare percorso di essere riammessi al ministero in servizio attivo ai fedeli: "i sacerdoti sposati sono una grande risorsa per la Chiesa".

Una decisione arrivata dopo oltre un anno di attesa e di profonda riflessione. Prima ha lasciato l'abito talare e poi ha scelto di convolare a nozze con la compagna. Galeotte furono le pubblicazioni, per l’ex sacerdote Samuele Biondini e la sua dolce metà Eva. Nel sito del Comune di Città di Castello lo scorso 13 settembre sono stati inseriti tutti i documenti (classificati con il numero 11291) a norma di legge, che sono rimasti visibili fino a qualche ora fa, poi come prescrive la prassi, sono stati tolti.

Non si conosce la data della cerimonia - che potrà avvenire entro 6 mesi dall’avvenuta pubblicazione, al massimo entro l'inizio della prossima primavera – ma l'unica cosa evidente è che avverrà con un rito cattolico e la chiesa scelta non sarà una nel comune tifernate, ma in un territorio limitrofo.