Un vaccino contro il cancro ai polmoni: avviate le sperimentazioni in 6 Paesi
L'obiettivo è quello di istruire l'organismo a dare la caccia alle cellule tumorali e distruggerle. Janusz Racz è il paziente zero: ha già ricevuto le prime iniezioni
Vaccinazione
Al via la sperimentazione del vaccino contro il tumore ai polmoni: testato in sei Paesi
L’mRNA potrebbe essere la chiave di lettura per sconfiggere il tumore ai polmoni. È stata avviata, in questi giorni, la sperimentazione del primo vaccino, proprio a base di RNA messaggero, contro uno dei tumori più diffusi nel mondo, che miete circa 1,8 milioni di decessi all’anno. Tra qualche tempo, forse, migliaia di vite potranno essere salvate.
Sarà testato su almeno 130 pazienti provenienti dai sei paesi in cui sta avvenendo la sperimentazione, ovvero Stati Uniti, Germania, Ungheria, Polonia, Spagna, Turchia e Regno Unito. Ed è proprio qui che il primo paziente ha ricevuto, martedì scorso, una dose del vaccino progettato per uccidere la forma più comune di cancro ai polmoni e impedirne la ricomparsa.
Come si chiama e come funziona il nuovo vaccino
Il nuovo farmaco dovrà istruire l’organismo a dare la caccia alle cellule tumorali e a ucciderle, rendendo loro impossibile un’eventuale rinascita. Il vaccino si chiama BNT116 ed è prodotto da BioNTech. In tutto, i siti di ricerca sono 34 di cui sei solo in Uk, situati tra Inghilterra e Galles. Il farmaco utilizza l’RNA messaggero, simile ai vaccini Covid-19, e funziona presentando al sistema immunitario i marcatori tumorali del NSCLC (la forma più comune della malattia) per stimolare l’organismo a combattere le cellule tumorali che esprimono tali marcatori. L’obiettivo è quello di rafforzare la risposta immunitaria al cancro lasciando inalterate le cellule sane, a differenza della chemioterapia.
La fiducia dei medici
"Stiamo entrando in questa nuova ed entusiasmante era di studi clinici sull’immunoterapia basata sull’mRNA per studiare il trattamento del tumore al polmone", ha dichiarato Siow Ming Lee, consulente oncologo medico presso l’University College London hospitals NHS foundation trust, UCLH, che sta conducendo la sperimentazione nel Regno Unito: "È semplice da somministrare e si possono selezionare antigeni specifici nella cellula tumorale, per poi colpirli. Questa tecnologia rappresenta la prossima grande fase del trattamento del cancro", ha sottolineato Lee.
Come avvengono le iniezioni
Ogni iniezione contiene diversi filamenti di RNA. Il vaccino sarà somministrato ogni settimana per sei settimane consecutive, e poi ogni tre settimane per 54 settimane. "Speriamo che l’aggiunta di questo trattamento supplementare impedisca al cancro di tornare, come molto spesso accade anche dopo l’intervento chirurgico e le radiazioni", ha affermato ancora Siow Ming Lee. "Sono quarant’anni che mi occupo di ricerca sul cancro ai polmoni e quando ho iniziato, negli anni Novanta, nessuno credeva che la chemioterapia funzionasse", ha notato Lee: "Oggi sappiamo che circa il 20-30% dei pazienti rimane in vita con l’immunoterapia allo stadio 4 e ora vogliamo migliorare i tassi di sopravvivenza. Speriamo quindi che questo vaccino a base di mRNA, in aggiunta all’immunoterapia, possa fornire una spinta in più”, ha osservato Lee.
Il Guardian ha rivelato a maggio che migliaia di pazienti in Inghilterra sarebbero stati avviati a sperimentazioni innovative di vaccini contro il cancro nell’ambito di un rivoluzionario programma di “matchmaking” del Servizio sanitario nazionale, unico al mondo, per salvare vite umane. In base al programma, i pazienti che soddisfano i criteri di idoneità avranno accesso agli studi clinici per i vaccini che, secondo gli esperti, rappresentano una nuova alba nel trattamento del cancro. "Questo approccio ha il potenziale per salvare la vita di migliaia di persone a cui viene diagnosticato il cancro ai polmoni ogni anno", ha dichiarato Lord Vallance, ministro della Scienza britannico: "Sosteniamo i nostri ricercatori affinché continuino a essere parte integrante di progetti che producono terapie innovative, come questo".
Chi è il primo paziente ad aver ricevuto il vaccino
Janusz Racz, 67 anni, di Londra, è stato il primo a ricevere il vaccino nel Regno Unito. Il tumore gli è stato diagnosticato a maggio e subito dopo ha iniziato la chemioterapia e la radioterapia. Racz è uno scienziato specializzato in IA e ha detto che la sua professione lo ha ispirato a partecipare alla sperimentazione. "Sono anch’io uno scienziato e capisco che il progresso della scienza, soprattutto in medicina, sta nel fatto che le persone accettino di partecipare a queste ricerche", ha dichiarato. "Sarebbe molto vantaggioso per me, perché si tratta di una nuova metodologia non disponibile per altri pazienti che può aiutarmi a liberarmi del cancro". "Inoltre”, ha proseguito. “posso far parte del gruppo che può fornire una prova di concetto per questa nuova metodologia, e più velocemente sarà implementata in tutto il mondo, più persone saranno salvate". Martedì Racz ha ricevuto sei iniezioni consecutive a distanza di cinque minuti l’una dall’altra nell’arco di 30 minuti presso il National Institute for Health Research UCLH Clinical Research Facility.