Vaiolo delle scimmie in Spagna e Portogallo, dopo il Covid ci mancava questa

E' in corso uno studio da parte dell'OMS, in collaborazione con Londra per fare chiarezza sui casi già noti

Cronache
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Spagna e Portogallo, aumentano le segnalazioni di casi sospetti di vaiolo delle scimmie tra i sintomi febbre, stanchezza ed eruzioni cutanee

A distanza di pochi giorni dalle segnalazioni arrivate dalla Gran Bretagna, sono stati resi noti dalla Spagna e dal Portogallo decine di casi sospetti o confermati di vaiolo delle scimmie. In particolare, questa infezione in Europa è rara.

Pertanto le autorità di Madrid e Lisbona hanno fatto già scattare l'allerta sanitaria nazionale. Al momento, lo studio sull'insolita presenza del vaiolo delle scimmie sul vecchio continente è sottoposto all'attento studio dell'Organizzazione mondiale della salute (OMS), che in collaborazione con Londra sta cercando di fare chiarezza sui casi certificati in Inghilterra.

In Africa occidentale questa malattia virale è conosciuta con il nome come di monkeypox. Ora, in Portogallo, ci sono, piu' di 20 casi sospetti, di cui 5 confermati, nella regione di Lisbona (Ovest). La Direzione generale per la salute del Portogallo, precisa: "Questi casi, per lo piu' sono di giovani tutti di sesso maschile e presentano lesioni ulcerose". In Gran Bretagna, dal 6 maggio sono giunte sette malati, cui quattro sono di persone che si sono presentate come "omossessuali, bisessuali oppure uomini che hanno rapporti saltuari con altri uomini" secondo l'Agenzia britannica di sicurezza sanitaria (UKHSA). 

Mentre, le autorità spagnole e portoghesi hanno decretato l'allerta sanitaria nazionale, assicurano che si tratta di una malattia rara, poco contagiosa tra umani, per la quale non esiste cura e generalmente rientra da sola. 

Come si manifesta il vaiolo delle scimmie

I sintomi più comuni del vaiolo delle scimmie sono: febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, gonfiore alle ghiandole linfatiche, brividi, stanchezza, oltre ad eruzioni cutanee sul volto e altreparti del corpo, simili a quelle di altre malattie esentamiche. La malattia non si diffonde facilmente tra le persone e puo' uccidere fino a un paziente su dieci contagiati. Esso è trasmesso tramite le gocce di saliva nel respiro durante il contatto prolungato faccia a faccia o attraverso fluidi corporei.

Il primo caso di vaiolo delle scimmie in un essere umano è stato registrato nel 1970, nella Repubblica Democratica del Congo e successivamente è stato rilevato in numerosi Paesi dell'Africa centrale e occidentale. Il virus è diventato endemico in Nigeria e Repubblica democatica del Congo. Inoltre, nel 2003, la malattia e' stata registrata negli Stati Uniti, con un focolaio in seguito all'importazione di roditori dall'Africa. Infine, i primi casi nel Regno Unito risalgono al 2018, con tre persone contagiate dopo il ritorno di un uomo dalla Nigeria. 

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Mentre, le autorità spagnole e portoghesi hanno decretato l'allerta sanitaria nazionale hanno anche assicurato che si tratta di una malattia rara, poco contagiosa tra umani, per la quale non esiste cura e generalmente rientra da sola. 
Circa i sintomi, i  piu' comuni sono febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, gonfiore alle ghiandole linfatiche, brividi, stanchezza, oltre ad eruzioni cutanee sul volto e altreparti del corpo, simili a quelle di altre malattie esentamiche. 
Inoltre, il vaiolo delle scimmie puo' uccidere fino a un paziente su diecicontagiati, ma non si diffonde facilmente tra le persone. Esso è trasmesso tramite gocce di saliva nel respiro durante il contatto prolungato faccia a faccia o attraverso fluidi corporei.
 Il primo caso di vaiolo delle scimmie in un essere umano è stato registrato nel 1970, nella Repubblica Democratica del Congo e successivamente è stato rilevatoin numerosi Paesi dell'Africa centrale e occidentale. Il virus è diventatoendemico in Nigeria e Rd Congo. Nel 2003 la malattia e' stata rilevata negliStati Uniti, con un focolaio in seguito all'importazione di roditoridall'Africa, mentre i primi casi nel Regno Unito risalgono al 2018, con trepersone contagiate dopo il ritorno di un uomo dalla Nigeria.