Vannacci: "Non mi scuso. Basta batacchi tra le gambe in spogliatoi femminili"

Il generale dopo la bufera sul suo libro tira dritto: "Nessun passo indietro. Paola Egonu? Somaticamente non è italiana"

Di Redazione Cronache
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Il generale Roberto Vannacci destituito dal comando per il libro omofobo e sessista. Crosetto precisa: "Non allontanato da Forze armate"

Dopo il suo libro dai contenuti omofobi e sessisti, il generale Roberto Vannacci è stato rimosso dalla guida dell'Istituto geografico militare di Firenze con un dispaccio dello Stato Maggiore dell’Esercito questa mattina. Dal 20 agosto, cioè da dopodomani, gli subentra un altro generale, Massimo Panizzi, che in passato è stato portavoce dell’ammiraglio Giampaolo Di Paola quando era ministro della Difesa del governo Monti. 

Vannacci: "Non replico a decisioni prese su di me"

"Quando scrivevo questo libro sapevo che avrebbe dato da discutere ma sicuramente non mi aspettavo questo polverone. Non replicherò a decisioni che arrivano da una catena gerarchica. Lo farò nelle sedi opportune". Lo ha detto il generale Roberto Vannacci commentando a Diario del Giorno su Rete 4 la sua rimozione da capo dell'Istituto geografico militari dopo le polemiche nate intorno al suo libero.

Crosetto: "Non allontanato da Forze armate"

"Girano voci incontrollate che parlano della destituzione (nel senso di allontanamento dalle forze armate) per il generale Vannacci. Ribadisco ciò che ho detto chiaramente: non esistono processi sommari fatti su social o media ma solo leggi e codice dell’ordinamento militare". Lo precisa, in un tweet, il ministro della Difesa Guido Crosetto in riferimento al generale Roberto Vannacci sollevato dall'incarico all'Istituto geografico militare di Firenze. 

Vannacci: "Se metterò a rischio la carriera lo avrò fatto per una giusta causa"

Lui, però, finito nella bufera per le frasi contenute nel suo libro "Il mondo al contrario", tira dritto e non intende chiedere scusa per aver definito gli omosessuali "non normali" e aver usato tante altre espressioni discriminatorie. In oltre trecento pagine l’attuale responsabile dell’Istituto geografico militare snocciola una serie di giudizi omofobi e prese di posizioni contro femminismo, migranti e ambientalismo. E dopo le critiche del ministro della Difesa Guido Crosetto. Che ha annunciato un "esame disciplinare" per il militare. In due interviste rilasciate al Giornale e al Quotidiano Nazionale Vannacci si difende attaccando. E ribadendo le sue posizioni. "Niente passi indietro. Se metterò a rischio la carriera lo avrò fatto per una giusta causa: la lotta al pensiero unico", dice.

"Io - spiega Vannacci - mi posso tranquillamente definire una persona non normale. In tutto quello che ho fatto, nella mia vita e nella mia carriera militare, sono uscito dalla normalità. Gli omosessuali non sono normali tanto quanto non lo sono io. Sono una persona che ha fatto scelte diverse, cose e di cui vado fiero. E sarei altrettanto fiero se fossi omosessuale". Mentre dice di non essere razzista perché ha combattuto in Iraq: "Il fatto di avere combattuto fianco a fianco, mano nella mano, con persone di etnia africana, mediorientale, tajiki, pasthun rivela proprio che l’accusa di razzismo è un’invenzione dei media. Ma con questo non voglio dire che non esistono etnie, culture, civiltà diverse. Però non mi si venga a dire che siamo tutti uguali perché non lo siamo. Il mondo è bello anche per la sua diversità".

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E dice di essersi moderato: "Quando parlo del batacchio tra le gambe, parlando di un uomo che entra nello spogliatoio femminile, sarei potuto essere ben più osé. Ma mi interessava far capire che non sono d’accordo". Anche la frase su Paola Egonu "somaticamente non italiana" è stata travisata: "È italiana, gareggia e rappresenta sicuramente l’Italia. Quello che dico è che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità come raffigurata da 4mila anni di storia fin dagli affreschi degli etruschi".

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