Vaticano, l'accusa di Chaouqui: "Londra? 14 mln spariti, soldi ai Becciu"
La donna dello scandalo Vatileaks punta il dito contro l'ex cardinale. E spuntano i bonifici nei paradisi fiscali: da Panama ad Aruba, spostamenti per 2,4 mln
Vaticano, l'accusa di Chaouqui: "Londra? 14 mln spariti, soldi ai Becciu"
Lo scandalo Vaticano continua a tenere banco. E' in corso il processo per i 10 indagati, tra alti prelati e operatori finanziari ed emergono anche alcuni interrogatori fin qui inediti. Come quello di Francesca Immacolata Chaouqui, nota alle cronache per il caso Vatileaks. L'ex membro del Cosea (Pontificia commissione di studio e indirizzo sulla struttura economico finanziaria della Santa Sede), è stata condannata a 10 mesi (con pena sospesa) per concorso in divulgazione di documenti riservati. La donna ha dato la sua versione dei fatti. Nello spostare i fondi della Segreteria di Stato del Vaticano dall’investimento in un hub petrolifero in Angola a quello nel palazzo di Sloane Square a Londra, si sarebbe “persa la tracciabilità” di 14 milioni di euro su un totale di 160. In questo contesto, “apparirebbe lecito ipotizzare che parte di questa somma possa essere stata destinata a Becciu, imprenditore edile, fratello di Mons. Giovanni Becciu”. Un'accusa diretta all'ex sostituto della Segreteria di Stato. Dall'inchiesta emergono anche altre vicende inedite.
A gestire la cassa vaticana - prosegue il Fatto - era l’ex funzionario di Credit Suisse, Enrico Crasso, accusato di peculato e corruzione. In un’annotazione di polizia dell’8 luglio 2020, anche questa inedita, Crasso viene ritenuto un “soggetto”dalla “reiterata pericolosità”. Gli inquirenti hanno documentato 7 versamenti in contanti per complessivi 2,4 milioni effettuati da Crasso fra il 2010 e il 2011 in varie banche a Panama e Bermuda, con successivi trasferimenti a Santo Domingo.