Vaticano, padre Rupnik e gli abusi sulle suore. Tutto insabbiato per 20 anni
Il reato è ormai andato in prescrizione, le testimonianze delle vittime non sono mai state prese davvero in considerazione
Vaticano, il silenzio sulle violenze alle suore. Il caso del gesuita Rupnik
Un nuovo scandalo agita il Vaticano. Dopo 20 anni di insabbiamenti è emerso un caso di abusi che coinvolge una figura di primo piano della Santa Sede. L'inquietante caso del gesuita Marko Rupnik - si legge sul Messaggero - scuote le fondamenta del Palazzo Apostolico. Dopo la pubblicazione del comunicato da parte della curia dei Gesuiti che attesta che il caso di abusi sessuali su diverse religiose da parte del famoso artista è stato archiviato dalla Congregazione della Dottrina della Fede nell'ottobre scorso perché il reato nel frattempo era andato in prescrizione, un blog piuttosto informato di area ultra-tradizionalista (Messainlatino.it) ha riassunto i dubbi che affiorano da questa vicenda.
Secondo il comunicato della curia dei Gesuiti – prosegue il Messaggero - padre Rupnik era stato denunciato da alcune vittime (ritenute tutte credibili e stimate) nel 2021. Tuttavia proprio nelle lettere inviate via Pec a diversi ecclesiastici, viene precisato che alcune vittime avevano raccontato di questi abusi ben prima di tale data a vescovi e gesuiti che ritennero di non muoversi. Intanto il tempo passava e i reati andavano in prescrizione. Vent'anni di insabbiamenti delle accuse e adesso che il reato è stato accertato non ci potrà essere più alcuna condanna.