Villa Alberoni comprata e venduta in un'ora. Altri guai per Santanchè-La Russa
Si indaga per riciclaggio, plusvalenza di un milione. Coinvolti la moglie del presidente del Senato e il compagno della ministra, che negano irregolarità
Si indaga su Villa Alberoni, comprata e rivenduta in un'ora dai compagni di Santanchè e La Russa
La procura di Milano ha conferito alla Guardia di finanza una delega a indagare con l'ipotesi di riciclaggio sui flussi di denaro legati alla compravendita della villa, in Versilia, di Francesco Alberoni, acquistata da Dimitri Kunz D'Asburgo, compagno di Daniela Santanchè, e da Laura De Cicco, moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa, per 2,45 milioni e rivenduta a strettissimo giro all'imprenditore Antonio Rapisarda per circa un milione di euro in più. La delega è per verificare qual è la destinazione della plusvalenza e verificare se, parte della somma, possa essere servita per coprire i debiti di Visibilia.
Secondo Repubblica, la vendita sarebbe avvenuta solamente un'ora dopo l'acquisto. E sarebbero due i fronti: "l’origine dei soldi per la seconda compravendita (quella a un milione in più) e la destinazione della plusvalenza, verosimilmente divisa a metà tra Dimitri Kunz e De Cicco. Il faro è sui flussi di denaro. Si cercherà di capire, tra l’altro, se parte dei proventi sia servita al tentativo di risanamento di Visibilia. I pm valuteranno se convocare Rapisarda", scrive Repubblica.
Laura De Cicco ha dichiarato all’Ansa: "La mia partecipazione all’acquisto e rivendita della casa è avvenuta tutta alla luce del sole e la plusvalenza a me riferibile - assai inferiore a quanto si legge, detratte tasse e spese per professionisti, notaio, manutenzione e miglioramento della villa da rivendere - è stata da me incassata ed è sempre rimasta nella mia disponibilità". Per Kunz sarebbe "tutto trasparente e facilmente verificabile".
Ma di certo si tratta di un nuovo grattacapo per il governo Meloni. Tanto che, secondo Repubblica, le dimissioni di Santanchè sarebbero più vicine.