Violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, misure cautelari per altri 29 agenti. Caos nelle carceri di Torino

L'inchiesta, iniziata nell'aprile 2020, entra nel vivo: le richieste dei pm sono state rigettate dalla gip. Annunciato il ricorso al Tribunale del Riesame

di redazione cronache
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Violenze al carcere di Santa Maria Capua Vetere: la Procura chiede nuove misure cautelare per 29 agenti. Dopo il rigetto della gip, i pm fanno ricorso al Riesame di Napoli

La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto altre 29 misure cautelari per alcuni agenti di polizia penitenziaria del carcere della città campana. Lo stesso istituto che nell'aprile 2020, in pieno lockdown per il Covid-19, è stato sulla bocca di tutti dopo che sono emersi episodi di violenza commessi dai poliziotti penitenziari ai danni dei detenuti. Oggi, venerdì 2 agosto, la seconda trance dell'inchiesta entra nel vivo con le nuove richieste della Procura. Secondo i pm ci sarebbero, infatti, altri 29 agenti da sottoporre a misura di custodia cautelare. Come spiega Ansa, sarebbero coinvolti nella vicenda 15 poliziotti in servizio a Secondigliano, 13 al carcere di Santa Maria Capua Vetere e uno ad Avellino. Le misure cautelari richieste dagli inquirenti, sia di detenzione agli arresti domiciliari sia di divieto di dimora, sono state, però, però rigettate dalla gip Alessia Stadio. Decisione contro la quale gli inquirenti hanno fatto ricorso al Tribunale del Riesame di Napoli.

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Violenze al carcere di Torino: tensioni al minorile e al 'Lorusso e Cutugno'

Resta altissima la tensione nelle carceri del Piemonte. Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sindacato autonomo Polizia penitenziaria, racconta quanto è avvenuto nelle ultime ore nelle strutture detentive di Torino: “Ieri sera al carcere 'Lorusso e Cutugno', è iniziata una protesta al primo piano del Padiglione B, segni di tensione tra detenuti ubicati nelle sezioni del piano. Hanno cercato di sfondare i cancelli. Dopo circa mezz'ora, hanno acceso un fuoco in alcune sezioni, quindi si è reso necessario fare scendere circa 200 detenuti nei passeggi per poter intervenire nelle due Sezioni. Alle 21.30 circa c’era la rotonda del piano terra, con dieci detenuti circa, in attesa di ambulanze. Gran parte degli agenti intossicati, l'aria era irrespirabile in tutti i piani con fumo ovunque. Alcuni poliziotti sono dovuti ricorrere alle cure in ospedale”.

“Subito dopo - ha raccontato ancora - grave evento critico presso l'Istituto penale minorile Ferrante Aporti dove vi erano 53 minori chiusi nella palestra a seguito di una sommossa che ha portato alla devastazione totale di tutti gli uffici, sala regia, palestra, bagni, corridoi praticamente raso al suolo. Il personale di Polizia penitenziaria è riuscito a far salire alcuni detenuti mentre ne sono rimasti alcuni armati di spranghe e suppellettili vari. Avevano appiccato due fuochi nella palestra. I Baschi azzurri sono riusciti a contenere a fatica tutti i minori. La problematica era il denso fumo all'interno. Alcuni detenuti sono stati trasportati presso il nosocomio Molinette per le cure del caso. Anche molti poliziotti sono dovuti ricorrere in ospedale”.

“Quel che è avvenuto decreta che il sistema della pena minorile è da rifondare perché è stato ed è gestito in maniera fallimentare: ora mi auguro che vengano raccolti i nostri appelli che da decenni lanciamo per una nuova esecuzione della pena ed un nuovo ruolo del Corpo di Polizia penitenziaria, mai raccolti dalla politica e dalle istituzioni”, afferma Donato Capece, segretario generale del Sappe, che evidenzia: "Queste sono anche le conseguenze di una politica penitenziaria che invece di punire, sia sotto il profilo disciplinare che penale, i detenuti violenti, non assumono severi provvedimenti”. E si rivolge direttamente a Carlo Nordio: “Servono con urgenza provvedimenti. E la via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere, specie di quelli destinati ai detenuti minori”.

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