Santanchè ai dipendenti di Visibilia: "Lavorate sempre o chiudo baracca e burattini e..."
L'accusa: così i dipendenti erano ufficialmente in cassa Covid ma in servizio a tempo pieno. I verbali
Visibilia, Santanchè e la cassa Covid: le testimonianze degli ex dipendenti
Dall'inchiesta sul caso Visibilia che ha travolto la ministra del Turismo Daniela Santanchè che rischia ora di essere sfiduciata dal Parlamento, emergono nuovi dettagli relativi alla presunta truffa ai danni dello Stato per la vicenda della cassa Covid. Dai verbali agli atti delle indagini, spuntano le testimonianze degli ex dipendenti. "Era una gentile concessione che la dottoressa... ci faceva, perché diceva: "O accettate questa situazione e chiudete il giornale tutti i mesi oppure - fa mettere a verbale una ex dipendente e lo riporta Il Fatto Quotidiano - chiudo baracca e burattini e vi lascio tutti a casa". Questa la spiegazione data ai pm su come mai, mentre con gli altri giornalisti si trovava prima in contratto di solidarietà e poi in cassa integrazione, invece di ridurre i giorni di lavoro come da norma di legge doveva continuare a lavorare a tempo pieno.
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L’Inps - prosegue Il Fatto - ha chiesto alle società del gruppo della senatrice di Fratelli d’Italia di rifondere 120 mila euro che ritiene siano stati percepiti indebitamente. Fondi che Visibilia ha restituito patteggiando una sanzione e per i quali Athena Pubblicità, società della Santanchè, e il figlio della ministra Lorenzo Mazzaro hanno accettato di garantire i pagamenti ponendo - in base a quanto risulta a Il Fatto - un vincolo di destinazione da 200 mila euro sulla villa di famiglia nella pineta di Marina di Pietrasanta. Secondo l'Inps, "attraverso l’artificio dell’erogazione di somme a titolo di rimborsi spesa o integrazioni salariali varie, la società ha inteso retribuire i lavoratori per l’attività lavorativa prestata durante quelle che avrebbero dovuto essere assenze per cassa integrazione".