Voghera, l'assessore sceriffo. "Nella sua Beretta trovate munizioni da guerra"

I legali della famiglia dell'uomo ucciso: "Nella pistola di Adriatici proiettili vietati, che dilaniano il corpo". La sua posizione ora si aggrava

Voghera: Massimo Adriatici
Cronache
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Voghera, l'assessore sceriffo. "Nella sua Beretta munizioni da guerra"

Massimo Adriatici, l'assessore sceriffo della Lega che ha sparato e ucciso un uomo a Voghera la sera del 21 luglio scorso, resta ai domiciliari. Nella sua Beretta, l'arma che ha esploso il colpo mortale - si legge su Repubblica - sono stati trovati proiettili non comuni, vietati persino in guerra, di tipo espansivo, con una probabilità di uccidere più alta rispetto a quelli normali. L’ex assessore leghista avrebbe avuto la sua Beretta caricata da proiettili hollow point, conosciuti anche come proiettili dum dum, caratterizzati da un piccolo foro sulla punta dell’ogiva, così da aprirsi e provocare maggiori ferite al momento dell’impatto su un corpo. È quanto sostengono gli avvocati che assistono i familiari del marocchino ucciso a 39 anni in piazza Meardi a Voghera.

L’analisi sui proiettili - prosegue Repubblica - è contenuta nella consulenza del perito balistico, lo specialista incaricato dai due avvocati di analizzare la pistola, i 7 bossoli rimasti nel caricatore e quello che ha ucciso Boussettaoui. Un documento allegato alla memoria depositata dai due legali contro la richiesta di revoca dei domiciliari, presentata invece dagli avvocati di Adriatici, secondo cui erano cessate le esigenze cautelari. Adriatici la sera dell'uccisione aveva appena raccolto le lamentele del titolare del bar Cervinia e aveva deciso di pedinare il magrebino fino al luogo della tragedia. Ora, se gli esiti della consulenza della difesa saranno confermati dalla perizia affidata ai Ris di Parma, la posizione del leghista potrebbe aggravarsi.