Zaki, Noury (Amnesty Italia): il processo è aggiornato al 21 giugno
Zaki: "Combatterò per tornare a Bologna, voglio libertà". Noury (Amnesty), Farnesina lavori per sua libertà
E' stato aggiornato al prossimo 21 giugno il processo a Patrick Zaki, lo studente egiziano iscritto all'universita' di Bologna. Lo annuncia Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia. Per Zaki - accusato di diffusione di notizie false - oggi c'e' stata l'ennesima udienza al tribunale di Mansura.
Zaki: Noury (Amnesty), Farnesina lavori per sua libertà
"Si potrebbe chiamare cronaca di un rinvio annunciato perche' prima che si svolgesse l'udienza tutti sapevano che ci sarebbe stato un rinvio. Questa situazione non va bene Patrick e' bloccato nelle maglie di un sistema giudiziario che prima lo ha tenuto in carcere per 22 mesi in attesa del processo e ora lo sta trattenendo dentro un processo che non si sa quando finira'". Lo ha detto Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia dopo l'aggiornamento del processo al 21 giugno per lo studente egiziano dell'Alma Mater. Patrick "ha bisogno da persona innocente quale e' - queste le parole di Noury - di tornare alla sua liberta' piena di ricerca, di studio e di movimento. Non e' possibile andare avanti cosi' ancora a lungo. Ci rassicurerebbe sapere che in questo momento in cui l'attenzione del mondo e' doverosamente concentrata su altro, in qualche ufficio della Farnesina si continui a pensare a Patrick Zaki e a cercare soluzioni per farlo tornare al piu' presto in liberta'"
Zaki: "Combatterò per tornare a Bologna, voglio libertà"
Dopo il rinvio del suo processo al prossimo 21 giugno, Patrick Zaki e' risoluto: "Adesso combattero' per poter viaggiare - ha detto in un'intervista a Sky Tg24 - non aspettero' piu'. Voglio andare a Bologna, voglio sostenere gli esami. Voglio sentirmi pienamente libero, non voglio una liberta' parziale: voglio poter venire in Italia, continuare i miei studi, il mio lavoro, una vita normale". L'udienza di questa mattina del processo, a Mansoura, "e' durata di nuovo pochissimi minuti - ha detto ancora lo studente egiziano accusato dalla giustizia egiziana di diffusione di notizie false - Abbiamo chiesto nuove testimonianze ma, di fatto, la Corte non ha dato l'ok. Secondo la legge egiziana in alcuni casi si deve ricorrere alla Corte Costituzionale, ma non nel mio: di fatto e' stato chiesto che venga congelata la mia sentenza cosi' da poter applicare questa legge anche al mio caso. Potrebbe anche essere una chance, potro' chiedere di viaggiare e magari ridurra' tutto questo prolungare". Ma, ha aggiunto lo studente liberato lo scorso dicembre dopo 22 mesi in carcere, "mi sembra che sia la solita prassi: ogni volta che chiediamo qualcosa, viene prolungato tutto. Ad ogni cosa che chiediamo viene tutto prolungato". Zaki si dice "un grande fan dell'Italia" e non vede l'ora di "tornare in Piazza Maggiore con i miei colleghi a parlare dei nostri studi, mangiando qualcosa di buono e, magari, anche andare a vedere la partita allo stadio".