Zuncheddu: "Mi hanno tolto tutto. Mi dicevano di confessare da innocente"

"Desideravo avere una famiglia, mi hanno rovinato. Prima ero giovane, adesso sono vecchio"

Di Redazione Cronache
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Beniamino Zuncheddu
Cronache

Zuncheddu libero dopo 32 anni di carcere da innocente: "Mi hanno rubato tutto"

"Mi sentivo come un uccellino in gabbia senza la possibilità di poter fare niente". A dirlo Beniamino Zuncheddu nel corso della conferenza stampa, organizzata dal Partito Radicale, all'indomani della sentenza che lo ha assolto dopo 33 anni di carcere. "Non avevo nemmeno voglia di urlare perché non sapevo cosa stesse succedendo", aggiunge. "Neppure oggi ho capito perché lo hanno fatto, sono errori che fanno i giudici". Zuncheddu dice poi di non aver mai provato sentimenti di odio e rabbia nei confronti di chi lo ha accusato: "sono vittime, come lo sono stato io per colpa dell'ingiustizia".

Al Corriere della Sera dice: "Qualche tempo fa ho cercato Luigi Pinna. Volevo un confronto con lui. Non ha voluto parlarmi, quel confronto non c’è mai stato. Avrei voluto dirgli solo una parola: “perché?”. Voglio dire perché proprio io?".

"Desideravo avere una famiglia, costruire qualcosa, essere un libero cittadino come tutti. Trent'anni fa ero giovane, oggi sono vecchio. Mi hanno rubato tutto. Adesso mi riposerò, almeno mentalmente", dice ancora Zuncheddu. E poi: "In carcere mi dicevano sempre: 'se ti ravvedi ti diamo la libertà'. Però non ho accettato, perché non c'entro niente, perché mi dovrei ravvedere se non ho fatto nulla", conclude.