Alberto Sordi Family Award torna a Pesaro: Perrino verrà premiato sabato 17/09
A Pesaro torna l'"Alberto Sordi Family Award 2022" e l'evento-spettacolo "Alberto Sordi segreto" ideati e condotti da suo cugino Igor Righetti
Al direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino il prestigioso riconoscimento
Sabato 17 settembre alle 21 al teatro sperimentale il direttore di Affaritaliani Angelo Maria Perrino verrà premiato in occasione dell'Alberto Sordi Family Award 2022, prestigioso riconoscimento che ogni anno dal 2017 viene assegnato ad artisti italiani e internazionali, e a personaggi del mondo dell'informazione, della cultura e dell'imprenditoria che si sono distinti per il loro talento e per aver contribuito a far crescere, culturalmente e nello spirito critico, la società nel suo complesso. Tra gli altri anche Angela Mariella (Rai Isoradio), Riccardo Signoretti (Nuovo e Nuovo Tv), Andrea De Micheli (Casta Diva Group), il cantautore Povia e la star di Bollywood Shefali Shah.
Un premio ideato e presentato dal giornalista e conduttore radiotelevisivo Rai Igor Righetti, cugino di Alberto Sordi da parte della madre dell'attore Maria Righetti, in collaborazione con gli altri familiari Sordi e Righetti e con il colonnello Orazio Anania, ideatore e promotore dell'Apoxiomeno International Award e dell'International Police Award Arts Festival in corso a Pesaro in questi giorni, perché il ricordo dell'Alberto nazionale sia sempre presente.
Negli anni passati l'"Alberto Sordi Family Award", un bellissimo bassorilievo dorato raffigurante il vigile Otello Celletti, interpretato da Sordi nel 1960, disegnato dal maestro Giuseppe Raffa e realizzato da Aurart di Massimo Palombo, è stato assegnato, tra gli altri, ai Premi Oscar Colin Firth, Hellen Mirren e Robert Moresco, Gina Lollobrigida, Mark Strong, Matt Dillon, al regista Andrei Končalovskij, Antonella Ponziani (ultima musa di Federico Fellini), alla contessa Patrizia de Blanck (con la quale Alberto Sordi ebbe una bella storia d'amore nel 1971), al programma "Striscia La Notizia" e al direttore della fotografia Giovanni Mammolotti.
"Questo premio si sposa perfettamente con l'International Police Award Arts Festival - dice Igor Righetti - in quanto Alberto era molto sensibile al tema della legalità e altrettanto vicino con simpatia alle Forze dell'ordine. Non a caso ha interpretato vari personaggi in divisa nei film "Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo" di Mauro Bolognini del 1956, "Il Vigile" diretto da Luigi Zampa e "Il Commissario" di Luigi Comencini del 1962. Alberto fu il primo grande attore italiano politicamente scorretto. I suoi film ci divertivano, erano istruttivi e di denuncia del malcostume politico e morale, di speculazioni, convivenze e ricatti. Alberto mi diceva che la voce e l'immagine continuano a vivere anche dopo la morte. È vero, lui non è più tra noi ma i suoi film lo hanno reso immortale. Un artista che ha dedicato la propria vita al suo pubblico che considerava una famiglia, quello stesso pubblico che non lo dimenticherà mai perché Alberto è entrato nel cuore di tutti e, probabilmente, è stato ed è tuttora l'attore italiano più amato".
L'evento-spettacolo "Alberto Sordi segreto"
Al termine della cerimonia di consegna il pubblico assisterà a un evento-spettacolo unico, ricco di emozioni ideato e condotto da Igor Righetti: "Alberto Sordi segreto" tratto dall'omonimo libro pubblicato da Rubbettino e scritto da Righetti con la prefazione del critico Gianni Canova, giunto alla decima ristampa in due anni dall'uscita e che ha collezionato 5 premi letterari di cui due internazionali. Il pubblico scoprirà, per la prima volta, la vita dell'Alberto nazionale fuori dal set, dalle interviste e dalle apparizioni televisive ufficiali raccontata dal suo familiare che lo ha frequentato fin da quando Righetti era bambino.
"Un evento-spettacolo - spiega Igor Righetti - che da 2 anni, dal centenario della nascita di Alberto, ho già presentato in 53 città italiane. Ho aspettato il centenario per celebrarlo con il libro e con lo spettacolo perché a noi familiari aveva fatto una raccomandazione: 'I vostri ricordi con me e con i nostri cari raccontateli soltanto quando sarò in 'orizzontale'. Ad Alberto la parola morte non piaceva. 'Allora mi farete felice - ci diceva - perché sarà anche un modo per non farmi dimenticare dal mio pubblico che ho amato come fosse la mia famiglia e per farmi conoscere alle nuove generazioni'. Così ho fatto. Con il pubblico ha condiviso la sua vita professionale, ma non quella privata sulla quale sono state create tante fake news". Uno spettacolo, quindi, lontano dai luoghi comuni con foto inedite provenienti dagli album di famiglia, video e musica. L'ingresso è libero.
Il profondo legame affettivo di Alberto Sordi con Pesaro e con le Marche
"Sono molto felice di presentare il Premio e l'evento-spettacolo Alberto Sordi segreto a Pesaro - rivela Igor Righetti - perché Alberto aveva un profondo legame affettivo con questa città e con le Marche. Ben pochi lo sanno. Per due motivi: il primo perché la madre Maria Righetti, aveva vissuto a Pesaro per alcuni anni dove cominciò a muovere i primi passi come insegnante di scuola elementare così come suo padre Pietro Sordi il quale si diplomò al conservatorio Rossini. E proprio a Pesaro si conobbero e si sposarono nel 1910. Alberto ci diceva sempre che se i suoi genitori non si fossero conosciuti a Pesaro lui non sarebbe mai nato. E proprio in questa città, Alberto volle festeggiare il suo 70° compleanno alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro.
Alberto era legato anche alle Marche per la grande amicizia con il regista e impresario teatrale Mario Mattoli, nato a Tolentino, il quale nel 1942 gli affidò il primo ruolo importante come co-protagonista nel film "I tre aquilotti". Con Mattoli, Alberto collaborò per molto tempo anche in teatro. Fu lui a credere per primo nel suo grande talento, molti anni prima di Federico Fellini con il quale lavorò per la prima volta nel 1952 ne "Lo Sceicco bianco" e poi nel 1953 ne "I Vitelloni". Per questi motivi Alberto amava frequentare le Marche e con noi familiari ne ha sempre parlato con grande affetto. Con il suo amico compositore Piero Piccioni era solito andare al relais a due passi da Fabriano "Il Marchese del Grillo", la settecentesca residenza estiva del fabrianese Onofrio del Grillo, personaggio realmente esistito e reso celebre da Alberto nel 1981 grazie al film diretto da Mario Monicelli".