Casino dell'Aurora Ludovisi, asta deserta: rinvio al 7 aprile

Il Mibac avrà 60 giorni di prelazione dopo la presentazione di un'offerta d'acquisto da parte di un privato

Culture
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Asta deserta per il Casino Ludovisi Boncompagni: torna sul mercato il 7 aprile con prezzo ribassato fino al 20%

È andata deserta oggi 18 gennaio la prima convocazione dell'asta del 'Casino dell'Aurora', lo storico edificio di proprietà dei principi Boncompagni Ludovisi, il cui prezzo minimo era di 352 milioni di euro con una base di valutazione pari a 471 milioni.

Per il prezioso immobile, al cui interno conserva importantissime opere d'arte tra le quali preziosi cicli del Guercino e soprattutto l'unico dipinto su intonaco di Caravaggio del 1597, non è stata presentata alcuna offerta. Il Casino tornerà sul mercato il prossimo 7 aprile, con il ribasso del prezzo base previsto dalle leggi sulle aste, che potrebbe aggirarsi anche intorno al 20%.

Il Casino dell'Aurora Ludovisi Boncompagni tra arte e storia

L'edificio e' l'unica struttura superstite di villa Ludovisi, una delle residenze private piu' belle della Roma pre-unitaria, avviata alla fine del '500 dal cardinale Ludovico Ludovisi, nipote di Papa Gregorio XVI. La tenuta venne smembrata durante la 'febbre immobiliare' capitolina della fine dell'800 per fare posto a molte costruzioni realizzate in epoca umbertina nell'area del centro tra via Veneto e via del Tritone.

Me nelle pagine di Goethe e' viva la memoria delle meraviglie custodite tra il parco e gli edifici, tra cui la testa di una scultura in marmo del I secolo d.C. raffigurante Giunone oggi esposta a Palazzo Altemps. Oltre al valore storico ed architettonico il Casino custodisce tesori artistici inestimabili: numerose sale affrescate dal Guercino (la sala dell'Aurora che da' il nome alla struttura; sala della Fama, stanza dei Paesaggi, stanza degli Amorini, la Toletta di Venere) nonche' l'unico murale esistente al mondo del Caravaggio, il 'Camerino di Giove Nettuno e Plutone o Gabinetto alchemico'.

E poi decine tra sculture, stucchi, statue e fregi di epoca realizzati dalla fine del '500 a seguire. Un patrimonio tale da rendere di fatto l'abitazione un polo museale. 

Perché il Casino dell'Aurora è all'asta e cosa succederà dopo la vendita

L'asta arriva a conclusione di una disputa legale tra gli eredi a seguito della scomparsa nel 2018 del titolare Nicolo' Boncompagni Ludovisi. Il Tribunale di Roma ha disposto la vendita per dirimere il contenzioso. Ma le spese da sostenere sono molte. La Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, dopo un sopralluogo, ha richiesto che l'acquirente si faccia carico del restauro dei beni architettonici ed artistici, con la demolizione di alcune superfetazioni e tramezzature, il rifacimento degli impianti, il ripristino delle finiture dell'intero immobile, il rifacimento di tracce e scassi realizzati nella muratura, con interventi per un valore complessivo di circa 11 milioni di euro.

Nei mesi scorsi una petizione ha raccolto 30mila firme per chiedere che il Casino passi nelle mani pubbliche, anche se la villa e' sempre stata ad uso privato. Per legge, trattandosi di un bene tutelato visto il valore monumentale, il Mibac avra' 60 giorni di prelazione dopo la presentazione di un'offerta d'acquisto da parte di un privato. Anche se il valore dell'immobile e' tale da essere parti ad un quinto dell'intero budget annuo dei Beni culturali. Una somma impegnativa anche per lo Stato. Visto il prezzo, potrebbe spuntarla la vendita qualche fondo immobiliare estero. 

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