È tempo di Ginesio Fest nel Balcone dei Sibillini nelle Marche: il resoconto di Affari
A San Ginesio, nelle Marche, si sta svolgendo la quinta edizione del festival teatrale diretto da Leonardo Lidi
Il Balcone dei Sibillini – questo il modo in cui viene chiamato San Ginesio per via della sua vista spettacolare sull’Appennino centrale – ospita fino al 25 agosto la quinta edizione del Ginesio Fest, il festival delle arti teatrali.
È partita alla presenza di un folto pubblico, numerosi artisti provenienti da tutta Italia e l’importante supporto delle autorità, la quinta edizione del Ginesio Fest, il festival delle arti teatrali diretto da Leonardo Lidi e ideato da Isabella Parrucci a partire da un grande amore per il territorio. Pochi sanno, infatti, che San Ginesio, patrono del borgo, è il protettore degli attori, dei teatranti, degli artisti e anche dei liutai, motivo per cui si è pensato di omaggiarlo dando vita a un evento che portasse l’arte nella realtà tranquilla e dotata di vasti spazi a cielo aperto della provincia maceratese.
All’epoca, e questo vale ancora oggi, si trattò di non lasciar morire una località gravemente colpita dal sisma del 2016, che ora sta gradualmente risorgendo grazie ai vari cantieri aperti e ai progetti in partenza, volti a recuperare la struttura urbana, il centro storico, le numerose chiese purtroppo danneggiate e ovviamente il teatro. Intanto, il Ginesio Fest si sta svolgendo in location all’aria aperta di suggestiva bellezza, come i Giardinetti “Giulietta Masina” e il Chiostro Sant’Agostino: qui si trova anche l’Auditorium, utilizzato in caso di pioggia per gli spettacoli, peraltro anche Pinacoteca del borgo con opere di un certo valore.
L’inaugurazione si è tenuta per l’appunto presso l’Auditorium la scorsa domenica, alla presenza del Direttore Artistico Leonardo Lidi, accompagnato sul palco dall’attore Christian La Rosa, e con la partecipazione delle principali autorità locali: dal Sindaco Giuliano Ciabocco al Consigliere Regionale Pierpaolo Borroni, dal Presidente dell’Unione Montana Monti Azzurri Giampiero Feliciotti all’organizzatrice Isabella Parrucci. A seguire si è tenuto nel chiostro un Aperitivo Arancione, così chiamato perché a cura dell’Associazione dei Paesi Bandiera Arancione – Regione Marche.
“Porto i saluti del Presidente Acquaroli e del Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, che sarà presente qui nella serata di domenica 25 agosto e sta facendo moltissimo per il recupero del nostro territorio – ha detto il Sindaco Ciabocco – Siamo arrivati al quinto anno del Ginesio Fest crescendo molto e facendo dei miracoli, soprattutto grazie alla squadra di professionisti che vi lavora dietro. Potete vedere da soli che siamo in grande difficoltà, perché purtroppo la lentezza burocratica e vari ostacoli di percorso ci impediscono ancora di utilizzare il teatro e i luoghi al chiuso. Questo è un lavoro enorme che coinvolge una comunità intera, oltre a ragazzi provenienti da altre parti d’Italia. Siamo il borgo degli attori e cercheremo di esserlo sempre di più”.
“Il Ginesio Fest nasce da un profondo attaccamento e amore per San Ginesio – ha spiegato l’ideatrice Isabella Parrucci – a cui si unisce una mia passione per il teatro. Ci trovavamo in un periodo buio sia per via del terremoto che del Covid, eppure queste situazioni invalidanti hanno creato l’occasione per riportare il teatro fuori dalle grandi città: nei borghi, negli spazi aperti, a contatto con la comunità locale che ogni anno ci sta apprezzando sempre di più. Sin dall’inizio abbiamo pensato a un festival di caratura nazionale, anche se dapprincipio si trattava di sole tre giornate; oggi possiamo contare tanti più appuntamenti, grazie alle persone che hanno collaborato e si sono date da fare affinché questo festival crescesse nel tempo. Posso dire di esserne molto orgogliosa”.
La prima sera l’apertura – per via dell’assenza di Valerio Aprea, che tornerà comunque in seguito – è stata affidata a Christian La Rosa, che al festival è legato non soltanto come attore, ma da un impegno ben più intenso. “La mia presenza al Ginesio Fest è dovuta a un percorso che da tanti anni sto facendo con Leonardo Lidi, in quanto ci conosciamo da tempo, siamo stati compagni di Accademia e ci siamo diplomati insieme al Teatro Stabile di Torino. Ci è sembrato naturale sperimentarci in un ambito diverso, perciò qui mi occupo di curare tutto l’aspetto pubblico, dagli incontri con gli artisti all’accoglienza delle compagnie, fino all’inaugurazione e alla premiazione finale”.
A tal proposito ricordiamo che il Ginesio Fest non si compone soltanto del festival vero e proprio, ma anche del Premio San Ginesio “All’Arte dell’Attore”, ideato e voluto dall’attore Remo Girone, Presidente di una giuria composta da Rodolfo di Giammarco, Lucia Mascino, Francesca Merloni e Giampiero Solari. Quest’anno sono risultati vincitori l’attrice Vanessa Scalera e l’attore Giuseppe Battiston, ai quali è dedicata la serata di chiusura nella data del 25 agosto, presso Piazza Alberico Gentili.
Dunque, dicevamo che ad aprire il Ginesio Fest è stato proprio Christian La Rosa con il monologo Senza motivo apparente, che narra la storia – a partire dal libro Omicidio in danno del dottor A. di Sergio Anelli – del dottor Amedeo Damiano, vittima della mafia circa quarant’anni fa nel paesino di Saluzzo e pressoché dimenticato. “A me interessa far sì che anche solo una persona in più recepisca questa storia – spiega Christian a proposito della scelta di raccontare la tragica vicenda – La memoria è fondamentale perché si tende a cadere sempre nelle stesse trappole ed errori; non dobbiamo dimenticare che alcune cose sono accadute e accadono ancora, nonostante siano passate in sordina e non facciano parte della grande Storia, che tuttavia incrociano più volte. Il valore delle storie, più o meno mediatiche che siano, è identico, restando fuori dalla politica ma muovendoci sempre sul piano dei fatti, delle persone, del valore umano e sociale”.
Il giorno successivo il testimone è passato al noto attore teatrale Paolo Nani, che nella sua performance Piccoli miracoli ha portato in scena un personaggio solitario, un disegnatore che sembra essersi chiuso per sempre all’interno del suo piccolo mondo, eppure in qualche modo riuscirà ad uscirne attraverso la creatività, a incontrare l’amore e a condurre una vita felice, con un epilogo altrettanto delicato e poetico. Si tratta di uno spettacolo che mette in campo tutte le doti di Nani: attoriali, di clownerie, di disegno, di arti visive e performative, con un sottofondo musicale scelto con attenzione in quanto parte integrante della storia. La drammaturgia è di Gitta Malling, mentre la regia è di Frede Gulbrandsen.
La solitudine – come si evince da entrambi gli spettacoli – è il tema scelto dal Direttore Artistico Leonardo Lidi per questa quinta edizione, declinata nei suoi aspetti più vari. “La ricerca per scegliere i monologhi, o più in generale le perfomance, da inserire al Ginesio Fest è veramente lunga e difficile, perciò definire un tema specifico mi aiuta a seguire un metodo e a delineare un ambito di azione – ha raccontato il Direttore Lidi – La solitudine mi interessava perché credo che con il boom tecnologico e digitale si sta creando questa particolarità dell’illusione della compagnia, tema profondo che non stiamo affrontando di petto. La solitudine è quindi un fenomeno sociale, ma al tempo stesso è anche una condizione necessaria per avviare un processo creativo, perché l’attore o il regista ha bisogno di solitudine per poter creare. In più, nel nuovo millennio, per tante questioni, il monologo è diventato il vero e proprio protagonista del teatro, sebbene io da regista cerchi di coinvolgere il maggior numero possibile di persone. Credo, però, che i festival estivi servano per creare punti interrogativi e aprire riflessioni, quindi quale tema migliore della solitudine, nei suoi tanti aspetti dall’infanzia alla maturità?”.
La terza serata del Ginesio Fest, quella di martedì 20 agosto, ha visto esibirsi Valentina Picello con Anna Cappelli, una pièce che, per l’appunto, si focalizza sul ruolo della donna nel tempo, l’indipendenza, la prospettiva di futuro, la solitudine, la mancanza di mezzi e di risorse; il tutto raccontato con un umorismo pungente e assurdo, che conduce lo spettatore verso i labirinti della mente di un personaggio inconsueto e pieno di contraddizioni. Il 21 agosto è la volta di Vorrei una voce di e con Tindaro Granata, con le splendide canzoni di Mina, facendo un salto nell’ambito musicale oltre che teatrale. L’opera è stata ispirata dall’incontro con le detenute-attrici del teatro Piccolo Shakespeare all’interno della Casa Circondariale di Messina, nell’ambito del progetto Il teatro per sognare di D’aRteventi, diretto da Daniela Ursino.
Il 22 agosto spazio a Me vojo sarvà. Nessuno ci guarda a cura di Eleonora Danco, che oltre a esserne l’interprete ne ha curato anche la regia, il disegno e le luci. Sotto forma di lettura performativa, l’attrice ci consegna una versione cruda e diretta dei suoi cavalli di battaglia, tra risate e commozione.
Proseguiamo quindi il 23 sempre alle 21.30 con Smarrimento, uno spettacolo scritto e diretto da Lucia Calamaro per e con Lucia Mascino – tra i giurati del festival –, mentre la sera successiva sarà protagonista Rosario Lisma con Giusto, la storia surreale, buffa e dolente di una diversità nel mondo contemporaneo.
Agli spettacoli serali si affiancano numerose altre attività complementari, che nel corso degli anni sono andate ad arricchire il Ginesio Fest. Innanzitutto svolgono un ruolo fondamentale gli spettacoli per l’infanzia e l’adolescenza, che da venerdì a domenica si svolgeranno alle 18 circa alla presenza di importanti autori e attori teatrali; si terrà inoltre una vera e propria formazione per i più piccoli suddivisa per età e laboratori per giovani attori, tra cui ISLAND. Concerto per corpi soli a cura di Alessio Maria Romano, al quale parteciperanno gli allievi e gli ex allievi della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino (di cui da quest’anno Leonardi Lidi è Direttore) e della Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Nel pomeriggio ci sarà la possibilità di incontrare le compagnie teatrali e i loro interpreti, oltre ad alcune Conversazioni e Reading. Infine, fa da cornice al tutto la mostra fotografica di Marcello Norberth, aperta fino al 4 ottobre presso il Loggiato dei Lumi a cura di Luca Manfrini.
Dunque un calendario ricchissimo che è possibile approfondire attraverso il sito del Ginesio Fest e che non manca di valorizzare i luoghi della ricostruzione e della rinascita nell’Appennino centrale.