Florida, Shakespeare via dalle scuole. Corto circuito della legge DeSanctis

Una legge per vietare discussioni su orientamento sessuale e/o identità di genere nelle scuole. Il genio inglese ne finisce vittima

di Antonio Amorosi
Banchi di scuola
Culture

Shakespeare all’inferno per un’applicazione demenziale di una legge. La censura non è mai una soluzione

Dove può arrivare la censura e il politicamente corretto, in un Paese in cui la guerra tra gruppi di pressione è la prassi? Forse lo si può capire da questa storia premonitrice di come la società stia mutando in peggio. William Shakespeare, il più importante scrittore in lingua inglese e tra i drammaturghi geniali che hanno cambiato la storia della cultura occidentale, viene bandito e censurato nelle scuole della Florida. Perché?

E’ facile capirlo. La nuova legge firmata dal governatore conservatore Ron DeSantis, entrata in vigore l’1 luglio, stabilisce che se un distretto scolastico trovi materiale che contiene "condotte sessuali", secondo la definizione dello Stato, deve "interrompere l'uso del materiale per qualsiasi livello o fascia di età per cui tale uso è inappropriato o inadatto”. La definizione di "condotta sessuale" dello Stato include rapporti reali o simulati, esibizione o contatto fisico con i genitali o qualsiasi rappresentazione di "tipo sessuale".

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Le scuole devono abbandonare metodi consolidati per scegliere quali libri acquistare e insegnare e per tanto al fine di evitare contenziosi anche legali con i genitori, che si sentissero offesi, hanno escluso alcuni testi. I distretti così hanno rimosso qualsiasi libro includa la pornografia o una condotta sessuale esplicita entro cinque giorni dalla scoperta e fino alla risoluzione dell’eventuale reclamo. 

Eppure Shakespeare è considerato fondamentale per la letteratura inglese e per chi nella cultura anglosassone voglia avere una preparazione superiore. Le scuole pubbliche della contea di Hillsborough hanno fatto in fretta: si sono adattate assegnando solo estratti delle opere di Shakespeare perché i testi integrali vengono considerati troppo scabrosi. Per alcuni ricorda la censura imposta della Chiesa durante il medioevo ma non bisogna sforzarsi di viaggiare nel tempo con la fantasia, basta applicare su un qualche dispositivo digitale il “parental control” per capire in che modello di limitazione culturale siamo immersi.

Se non bastasse è arrivata la reazione di DeSantis. Per il governatore l’applicazione della norma in questi termini è una bufala, un errore. Ed ha criticato la rimozione dei libri che sono stati recentemente vietati dalle scuole pubbliche come pornografici, violenti o altrimenti inappropriati. L’intento del governatore era un altro. E lo si comprende bene anche dal nomignolo che i critici del governatore hanno attribuito alla norma chiamandola “Don’t Say Gay”. Sembra che DeSantis volesse infliggere un colpo mortale alla diffusione della cultura gay e transgender nelle scuole, vietando qualsiasi discussione su orientamento sessuale e/o identità di genere nelle elementari e medie. Secondo alcuni suoi sostenitori DeSantis stesso sarebbe vittima dello scandalo scespiriano, frutto della manovra dei gruppi di pressione LGBT. Ma siamo sicuri che la censura sia la strada per regolare certi processi culturali e sociali?

Comunque sia le restrizioni e le rimozioni sono aumentate in Florida negli ultimi due anni, spinti soprattutto, secondo le cronache locali, dal gruppo conservatore per i diritti dei genitori Moms for Liberty, armato di elenchi di estratti offensivi di libri presi di mira. Non solo Shakespeare ma tanti altri autori. 
La confusione è tale che nell'area di Tampa i funzionari scolastici della contea di Pinellas, mentre sceglievano i libri per il loro concorso annuale Battle of the Books, la storica competizione delle scuole sulla conoscenza dei testi, hanno espresso preoccupazione per le connessioni e le situazioni sessuali menzionate nei libri, che potrebbero risultare da vietare con la nuova legge. Ciliegina sulla torta è arrivata anche la reazione dei distretti scolastici in merito all’applicazione della norma sulle biblioteche: hanno rimosso preventivamente i libri anche dagli scaffali.

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