Il Rinascimento di Bergamo e Brescia nella mostra di Natale a Milano

Da Bergamo e Brescia, in via straordinaria Capitali della Cultura 2023 per le sofferenze patite in pandemia, le tele della mostra di Natale del Comune di Milano

di Simonetta M. Rodinò
Lotto, Nozze mistiche di Santa Caterina d'Alessandria e Niccolò Borghi, 1523
Culture
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La rassegna “Il Rinascimento di Bergamo e Brescia” è ospitata, come nelle edizioni precedenti, nella sala Alessi di Palazzo Marino, fino al 16 gennaio con ingresso libero

Provengono da Bergamo e Brescia, le due città in via straordinaria Capitali Italiane della Cultura 2023 - per le gravi sofferenze sopportate durante la pandemia – le tele protagoniste della mostra di Natale del Comune di Milano.

La rassegna Il Rinascimento di Bergamo e Brescia è ospitata, come nelle edizioni precedenti, nella sala Alessi di Palazzo Marino, fino al 16 gennaio con ingresso libero. Quattro le opere. 

Le Nozze mistiche di Santa Caterina d’Alessandria e Niccolò Bonghi, dipinta da Lorenzo Lotto nel 1523, proveniente dall’Accademia Carrara di Bergamo; San Nicola di Bari presenta gli allievi di Galeazzo Rovellio alla Madonna in trono con Bambino, realizzata da Alessandro Bonvicino detto il Moretto nel 1539, e L’Adorazione dei Pastori di Giovan Girolamo Savoldo, del 1540, dalla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia; Caterina d’Alessandria, Francesco e l’offerente del 1550, circa, di Giovan Battista Moroni, dalla Pinacoteca di Brera di Milano.

Perché privilegiare questo quartetto di artisti? Per la volontà dei curatori, Francesco Frangi e Simone Facchinetti, di mettere in luce, attraverso quattro vertici della produzione di Lotto, Moretto, Savoldo, Moroni, la vocazione realistica di Bergamo e Brescia.

Si è dunque nel cuore del Cinquecento, quando le due città, in un intreccio virtuoso di esperienze, s’impongono con un linguaggio dal forte orientamento realistico, del tutto innovativo nel panorama italiano del tempo.

Curioso notare che in due delle quattro tele esposte compare Caterina d’Alessandria, figura colta, nobile, vergine e martire. Questa eroina, di antichissima devozione, incarna l’essenza delle doti femminili cristiane: saggezza, rettitudine e castità. La santa è celebre per essere stata sottoposta, a causa della sua fede incorruttibile, al supplizio della ruota.

Lotto la mostra in ginocchio con una chioma ricca di principeschi gioielli, mentre Gesù Bambino le infila al dito un anello come segno di mistica unione, Moroni invece rappresenta il Divin Bambino porgere alla santa una rosa rossa, segno del martirio, e Caterina, appoggiata a un pezzo di ruota uncinata, reggere con la mano destra una corona.

Ecco l'Adorazione dei pastori di Savoldo, dagli impasti densi e corposi e da una dinamica chiaroscurale che coinvolge l’intera scena; quei mirabili effetti di chiaroscuro anticipatori del genio caravaggesco. Giochi di luce e ombra che avvolgono Maria e Giuseppe, personaggi comuni, quasi rozzi, presi – come saranno quelli del Merisi - direttamente dalla strada, direttamente dalla campagna, eliminando così il sottile confine tra sacro e profano. Mentre lo scorcio di paesaggio, alle spalle della capanna dai muri logori, riporta alla mente le vedute dei pittori fiamminghi.
E ancora…

Il Rinascimento di Bergamo e Brescia

Palazzo Marino - Piazza Scala 2 – Milano

2 dicembre -16 gennaio 2022

Ingresso libero

Orari: tutti i giorni 9.30 - 20.00; giovedì 9.30 - 22.30 

Info: serviziculturali@civita.art