Italo Rota, la collezione dell’architetto in mostra a Lucca
Fino al 24 ottobre la raccolta di libri, oggetti, manifesti, giocattoli e opere d’arte del progettista milanese che raffigura la realtà contemporanea urbana
I suoi progetti più famosi sono la sistemazione urbana del centro di Nantes (1992-1995), il Lungomare Foro Italico a Palermo (2005), l’albergo Boscolo Exedra a Milano (2009), il tempio indù di Lord Hanuman a Dolvi, vicino Mumbai in India (2010) e il Museo del Novecento (2010).
Numerosi i riconoscimenti internazionali ricevuti, dal Grand Prix de l’Urbanisme del 1994 e il Landmark Conservancy Prize del 1995 alla Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana per gli spazi pubblici del 2006 e il Marble Architectural Awards 2010. Italo Rota è uno dei grandi architetti italiani conosciuti in tutto il mondo non solo per i grandi progetti e le riqualificazioni urbane, ma anche per il suo lavoro di docente, per gli allestimenti delle mostre e dei padiglioni temporanei, per le scenografie, le installazioni e le pubblicazioni.
Ed è celebre la sua collezione di objet trouvé, libri, pezzi trasversali, opere d’arte e quant’altro di interessante offra suggestioni o ricordi di eventi del Novecento e oltre alla mente di chi li ammira.
Una buona parte di essa è visibile fino al 24 ottobre prossimo a Lucca negli spazi espositivi della Fondazione Ragghianti, di cui ricorre quest’anno il quarantennale.
Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021, questo il titolo della mostra, propone il racconto di una visione dei centri urbani, dove vive il 70% della popolazione della Terra, attraverso la loro rappresentazione in diversi ambiti esemplificativi.
Meglio, come dice lo stesso Rota, le opere presentate "sono scavi nel sapere del XX secolo: si tratta di un archivio di beni comuni rispetto al tema città, che nell’insieme servono per immaginare il futuro. Per il visitatore la mostra è un invito a riflettere sul modo in cui vivremo: il presente di oggi è fatto dai lavori del passato".
La visita segue un percorso cronologico, dal Primo ’900: l’alba della contemporaneità e L’utopia delle avanguardie e la città nuova, come titolano le sezioni inziali, fino alle conclusive Immaginare il futuro e Nuove prospettive, con un affastellarsi multidisciplinare, caleidoscopico, di oltre cinquecento pezzi, oggetti di vario tipo, tecnica e dimensioni: dai libri – la trasmissione della conoscenza è determinante per ogni civiltà – alle opere d’arte, dai manifesti ai giocattoli, dalle copertine dei dischi ai prodotti di design, dalle riviste ai fumetti.
L’incontro e il dialogo – che inevitabilmente a volte lasciano un senso di dubbio e incertezza – tra le competenze differenti messe in campo dai diversi “reperti” unisce svariati saperi e consente esplorazioni e scoperte affascinanti, offrendo spunti di ogni tipo, semi che inducono alla riflessione e all’approfondimento.
"È un viaggio dentro le cose – afferma il filosofo Aldo Colonetti, ideatore con Paolo Bolpagni e lo stesso Rota della mostra -, sospeso tra testimonianze alte, come i documenti originali delle grandi utopie del Novecento, dal Bauhaus alla controcultura californiana degli anni Sessanta, da un lato e la cronaca dall’altro (manifesti, oggetti comuni e così via), il tutto interpretato e messo in scena attraverso il modello epistemologico di Aby Warburg, dove la storia dell’arte è intesa in quanto comparazione antropologica. Al centro sta la città come esperienza fisica, nella quale ciascuno è abitante e protagonista del cambiamento: Pianeta città è un percorso, fisico e mentale, dove ciascuno troverà un pezzo della propria storia."
E dove, aggiungiamo noi, ciascuno può costruire la sua utopia di un futuro migliore.
INFO
Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021
Fondazione Licia e Carlo Ludovico Ragghianti – via San Micheletto, 3
fino al 24 ottobre 2021
biglietto intero 7 €, previsti ingressi ridotti a 4 € e gratuiti
Orario: da martedì a domenica 11/19