La Passione, arte italiana del ‘900 in mostra: intreccio tra sacro e profano

I temi della Passione e della Crocefissione di Cristo interpretati dagli artisti italiani sono ripercorsi in una mostra al Museo Diocesano Carlo Maria Martini

di Simonetta M. Rodinò
Salvatore Fiume, Flagellazione, 1954
Culture
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I temi della Passione e della Crocefissione di Cristo, interpretati da alcuni artisti italiani tra la prima e la seconda guerra mondiale, sono ripercorsi in una piccola mostra al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano.

La rassegna “LA PASSIONE. Arte italiana del Novecento dai Musei Vaticani” presenta fino al prossimo giugno qualche lavoro proveniente dall’ampia Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani, nata dal desiderio di Papa Paolo VI di ripristinare il dialogo tra Chiesa e cultura contemporanea.  La maggior parte delle donazioni è frutto dei contatti attivati con l’invito al mondo dell’arte, da lui incontrato nella Cappella Sistina il 7 maggio 1964.

Tra le opere esposte segnaliamo Flagellazione di Salvatore Fiume: il pittore di origini siciliane sceglie come diretto antecedente per la sua creazione il capolavoro di Piero della Francesca (conservato a Urbino) e sottolinea l’aspetto umano e tragico del dolore. Il bronzo Crocefisso scolpito da Giacomo  Manzù, che all’enfasi drammatica usata da molti contemporanei per lo stesso soggetto privilegia un’atmosfera di triste malinconia.

Incredibile suggestione trasmette lo Studio per Crocefissione di Renato Guttuso: nell’inchiostro su carta l’autore siciliano propone un’atmosfera cruda e violenta. Colloca le tre croci disposte diagonalmente e non una di fianco all’altra come da tradizione e in alto a sinistra un sole oscurato che riprende la fonte biblica, in contrapposizione con una luna sulla destra.

Gerardo Dottori, Crocefissione, 1927
 

Mirko Basaldella, non in veste di eclettico scultore, dipinge nel 1968 Crocefissione, omaggio a Martin Luther King J. 4-4-68: sulla grande tela riunisce il momento della Via Crucis, in cui Cristo è attorniato da una folla giudicante, e quello della Crocefissione. Tra la mischia priva di riferimenti prospettici s’individuano figure ridotte all’essenziale e la loro gestualità spinge lo sguardo sulla destra dove ingrandita e allungata è dipinta la Crocefissione. L’episodio sacro è per l’artista un pretesto per rendere l’attivista afroamericano morto in quella data un nuovo martire per l’umanità.

Un’arte sacra dunque capace di svincolarsi dalle iconografie tradizionale e dagli schemi narrativi. Così anche per la tela Crocifissione del “futurista mistico” Gerardo Dottori, che esposta nel 1927 fu accolta da polemiche e sdegnate reazioni da parte dell’Osservatore Romano. Il dipinto, dai toni cromatici accesi, realizzato attraverso la scomposizione e il dinamismo delle due figure femminili, trasmette una sorta di misticismo, complice il paesaggio illusorio.

Poetico il silenzio e l’armonia scultorea del lavoro su carta Il bacio di Giuda di Felice Casorati, tra gli ultimi lavori eseguiti dell’artista piemontese: un’opera toccante che unisce in sé la leggerezza onirica a un’inquietudine struggente.

La Passione. Arte italiana del Novecento dai Musei Vaticani

Museo Diocesano Carlo Maria Martini - piazza Sant’Eustorgio 3 – Milano

11 marzo – 5 giugno 2022

Orari: martedì- domenica, 10-18; chiuso lunedì

Ingressi: intero, € 8,00 - ridotto e gruppi, € 6,00

Infoline: +39 02 89420019

Mirko Basaldella, Crocefissione, omaggio a Martin Luther King 4 4 68, 1968
 

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