Mia Fair, torna a Milano la fiera dedicata alla fotografia
Nuovo appuntamento con MIA Milan Image Art Fair. Dopo l’annullamento dello scorso anno, tutto pronto per la decima edizione, fino al 10 ottobre
Nuovo appuntamento con MIA Milan Image Art Fair. Dopo l’annullamento dello scorso anno, tutto pronto per la decima edizione, fino al 10 ottobre negli spazi del Superstudio Maxi, quartiere sud milanese della Barona: novanta gallerie, italiane e straniere, cui si aggiungono 50 espositori tra editoria, design e progetti speciali.
Novità della rassegna 2021 due sezioni. MIDA Milan Image Design Art indaga in merito al dialogo tra fotografia e design, grazie alla presenza di 11 espositori e alla mostra Parallel, che presenta una selezione di oggetti in edizioni limitate.
Un focus sul design e la fotografia scandinava e una Wunderkammer con curiosi mobili vittoriani che dialogano con l’occhio ironico del grande fotografo Elliott Erwit affiancano la rassegna.
Il secondo segmento Beyond Photography/Dialogue, approfondisce il rapporto con l’arte contemporanea, mettendo a confronto la fotografia con una scultura, un’installazione, un quadro.
Tendenze e temi? Diverse le citazioni da tele del Seicento e Ottocento, rivisitate in chiave fotografica; interessanti ricerche architettoniche, con astrazioni geometriche nei lavori, tra gli altri, di Carlo D’Orta, di Lian Stein, di Piero Mollica. Poi le vele nel silenzioso mare pacato o dietro storiche bifore liguri di Carlo Borlenghi. Ecco i bambini dai volti innocenti e gli sguardi privi di incanto nei bianco e nero di Andrea Floris.
Provocazioni gratuite e non, così una donna mussulmana ritratta, con scoperto l’ombelico, all’interno di una Cattedrale cattolica. Non mancano i nudi, femminili naturalmente.
Ci sono i lavori curiosi di Sandro Miller: in “Malkovich”, grazie alla complicità dell’amico attore,
ecco alcuni ritratti, tra i più riconoscibili della storia della fotografia, interpretati dal 67enne attore americano in uno straordinario trasformismo. Da Dalì a Warhol, da Marilyn Monroe alla modella con le lacrime di Man Ray…
L’autore americano nel progetto “Crowns” mette invece a fuoco la discriminazione nei confronti delle donne afroamericane, cui non sono permesse, sul posto di lavoro, acconciature considerate inappropriate.
Gradevole la presenza del MUSEC del Canton Ticino. Il Museo delle Culture di Lugano, che conserva una delle più grandi collezioni di fotografie all’albumina colorate a mano, con maestria ineguagliata, della cosiddetta Scuola di Yokohama, presenta la mostra “Artificial Japan. Fotografie della Scuola di Yokohama. 1860-1910”.
La selezione di una trentina di opere provenienti dalla collezione della Fondazione Ada Ceschin e Rosanna Pilone di Zurigo, mostra immagini di un mondo in molti casi ricreato negli studi fotografici del tempo: attraverso scene di vita quotidiana, geishe, praticanti di kendo, lottatori di sumo, attori kabuki, samurai … offrono agli occidentali una visione estetica del Giappone.
In un piccolo stand sono ospitate sette stampe realizzate da Giovanni Gastel in occasione della mancata edizione 2020. Una sorta di ringraziamento al grande fotografo mancato lo scorso marzo.
Una fiera commerciale, certo, cui s’intreccia la ricerca sulla trasversalità dei linguaggi artistici contemporanei.