Michel Houellebecq e il suo film porno: la corte dà il via libera all'uscita

Lo scrittore francese chiede lo stop per danni alla sua reputazione, ma un tribunale respinge la sua richiesta e lo invita a pagare le spese legali

di Redazione cultura
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Michel Houellebecq gira un film a luci rosse e poi ne vieta la circolazione. Ma il tribunale gli dà torto

Kirac 27”, il film erotico sperimentale che mostra il romanziere francese Michel Houellebecq nella veste di protagonista che fa sesso con giovani donne, sarà distribuito, nonostante il tentativo dello scrittore di vietarne la circolazione. Lo ha stabilito un tribunale di Amsterdam, che ha respinto una denuncia legale di Houellebecq e sua moglie, Qianyun Lysis Li, che mirava a fermare la distribuzione del film diretta dal collettivo artistico olandese Kirac.

Finora della pellicola è stato rilasciato solo un trailer in cui si vede lo scrittore 67enne a torso nudo mentre bacia una donna a letto, ma tanto è bastato per mandare Houellebecq su tutte le furie. L’autore ritiene infatti di aver essere stato raggirato e di aver subìto un danno alla sua reputazione in quanto sarebbe stato ritratto come una "porno star".

Tuttavia, il giudice di Amsterdam ha definito "incomprensibile" che Houellebecq non abbia capito il contratto che ha firmato con il co-regista di Kirac Stefan Ruitenbeek per recitare nel film erotico e ha rifiutato la richiesta dello scrittore di vietare il film, condannandolo anche a pagare le spese legali di 1.393 euro. "È incomprensibile il motivo per cui Houellebecq abbia partecipato alle registrazioni se ha trovato l'accordo problematico", si legge nella sentenza.

Secondo il giudice olandese, non c'erano, inoltre, prove sufficienti per stabilire "che il giudizio dell’autore fosse compromesso dalla stanchezza e dall'alcol" o dalla depressione, dal momento che Houellebecq, nella sua denuncia, aveva affermato di essere alle prese con una grave depressione al momento della firma dell'accordo e di aver bevuto diversi bicchieri di vino. Questa versione, tra l’altro, era stata confermata di recente dalla moglie dello scrittore, la quale aveva spiegato che la scelta di girare il film era legata alla depressione e per combatterla lei stessa gli avrebbe proposto di girare un porno. Ma il tribunale ha respinto questa obiezione per mancanza di un certificato medico comprovante le condizioni di Houellebecq.

Dal canto suo, lo scrittore ha trovato il verdetto "molto deludente", e ha annunciato, tramite i suoi legali, l’intenzione di procedere con un appello urgente. A febbario anche un tribunale francese aveva respinto la denuncia di Houellebecq. Intanto, a causa delle azioni legali, è stata rinviata - a data da destinarsi - l’uscita del film, prevista inzialmente per l'11 marzo.

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