Michela Murgia: dal nuovo romanzo ad Audible

Dagli audiolibri letti da lei stessa ai romanzi postumi: uno speciale per ricordare Michela Murgia

di Chiara Giacobelli
Michela Murgia
Culture

È uscito da poco in libreria il romanzo postumo di Michela Murgia Ricordatemi come vi pare, edito da Mondadori. Nel frattempo è possibile ascoltare gran parte delle sue opere, lette da lei stessa, su Audible.    

È trascorso quasi un anno dalla scomparsa di Michela Murgia. Scrittrice, opinionista, attivista e anche critica letteraria, ci ha lasciato in eredità, oltre a un’intelligenza raffinata che non ha cessato di esercitare fino alla fine, anche un’ultima opera; o, per meglio dire, il suo testamento letterario. Si intitola Ricordatemi come vi pare. In memoria di me il volume pubblicato da Mondadori e apparso di recente nelle librerie di tutta Italia: un testo inedito della scrittrice, con le sembianze di un’autobiografia. Al suo interno Michela Murgia consegna “tutta sé stessa” all’editor e amico Beppe Cottafavi – che si è occupato della stesura – anche se si trovava ormai agli sgoccioli della sua vita; anche se la malattia, in quegli stessi istanti in cui dettava, non le stava dando scampo.


 

Nel volume, come si evince fin dalle prime pagine, Murgia non risparmia ai lettori la parte più intima e autentica di sé. «Non ho mai pensato di mostrarmi diversa da come sono per compiacere qualcuno - svela - Persino a chi mi odia, credo di essere stata utile». Le tematiche che attraversano l’opera, invece, sono quelle che hanno sempre animato l’attività critica e letteraria della scrittrice: le battaglie femministe, la fede, la passione per la letteratura, ma anche potenti e vivide immagini che appartengono al suo personale vissuto. La sinossi del libro ci introduce per l’appunto nella lettura così: «innamoramenti e parentele queer, matriarche oristanesi che sgranano rosari di cinque colori per salvare ogni continente, madonne con la parrucca». Nell’autobiografia, in particolare nel capitolo Che ne sarà delle mie battaglie?, l’autrice spiega anche il perché di una vita spesa tra la militanza – letteraria, civile, politica – e la scrittura. «Per scrivere devo attraversare la vita. Io devo avere un movente. Senza, non ha senso [...]. Scrivo perché il mondo certe cose le deve sapere. E dunque alzo la voce. Ora che il mio tempo sta per finire ho capito quanta potenzialità ci fosse nei soffi, nei refoli e nei respiri piccoli. Persino nel silenzio». “Ricordatemi come vi pare. In memoria di me – scrive Francesca Faccani su Vogue – non è solo il secondo libro postumo della scrittrice dopo Dare la vita. È anche la dimostrazione di come Michela Murgia abbia cambiato per sempre le nostre vite”. 

Per continuare ad ascoltare la sua voce, la maniera migliore è sicuramente la piattaforma Audible, che mette a disposizione svariati titoli letti da lei stessa. Tra i principali e più noti ricordiamo Accabadora (Einaudi, 2009), il cui audiolibro – prodotto da Emons – ci regala circa quattro ore e mezza scandite dal racconto della Murgia, che interpreta una delle sue opere più celebri. Vincitore del Premio Campiello 2020, Accabadora deve il nome al verbo spagnolo “acabar”, ovvero “finire”: tra Maria e Tzia Bonaria, che vivono come madre e figlia a Soreni, piccolo paesino sardo, una delle due avrà proprio il compito di essere l’accabadora, “colei che finisce”. Tocca al lettore scoprire – o meglio, ascoltare – in che senso e con quale esito per le protagoniste del romanzo.


 

Noi siamo tempesta, pubblicato da Salani Editore nel 2019, è un altro dei titoli letti dalla scrittrice e disponibili su Audible. In questo caso le ore di ascolto sono poco meno di tre, costellate da sedici avventure collettive che Murgia ha voluto narrare come imprese corali. "Siamo abituati a sentirci raccontare storie eroiche, di singoli personaggi – lo introdusse così lei stessa in un’intervista rilasciata anni fa a DiMartedì, programma in onda su LA7 – La storia dell’umanità, in realtà, è fatta di cambiamenti causati da gruppi creativi, che si sono rivelati più veloci e più efficaci di quanto non abbiano fatto i piccoli geni". Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi è stato invece pubblicato da Mondadori nel 2023 e da noi recensito qui. A guidarci nell’ascolto su Audible è in questo caso la voce di Lorenzo Terenzi, marito dell’autrice. Su quali siano i pregi del volume, lo scrittore e libraio Beniamino Cavalli si esprime così: “Michela Murgia, raccontando i diversi punti di vista dei suoi personaggi, le loro solitudini e singolarità, ci spinge a riflettere sulla complessità delle relazioni”. Sono infatti proprio le relazioni tra i protagonisti – ciascuno alle prese con un’epifania, un cambiamento radicale della propria esistenza – a tessere le fila dell’opera, in cui si incontrano «forme inedite di sopravvivenza emotiva».


 

Stai Zitta, e altre nove frasi che non vogliamo sentire più, pubblicato da Einaudi nel 2021, è letto ancora una volta dall’autrice e si sviluppa in un audiolibro di 2 ore e 34 minuti. L’opera, afferma la descrizione fornita da Audible, ha un’ambizione ben precisa: «che tra dieci anni una ragazza o un ragazzo, trovandolo su una bancarella, possa pensare sorridendo che per fortuna queste frasi non le dice più nessuno». Un libro “militante”, in cui il disvelamento del sessismo passa attraverso l’analisi di uno degli strumenti più potenti di cui possiamo servirci: il linguaggio stesso. Una tematica simile, anche se diversa per le modalità con cui viene indagata, la si ritrova in L’ho uccisa perché l’amavo. Falso!: edito da Laterza nel 2013 e scritto a quattro mani con Loredana Lipperini, il saggio è presente su Audible come produzione Emons. Sono le stesse autrici a leggere le pagine della loro interessante, ma anche importante opera. «Delitto passionale. Raptus. Gelosia». Sono questi i termini su cui le due donne si interrogano, perché – rammentano ai lettori – Bisogna imparare a parlare di femminicidio. Tutti, non solo i media. Dobbiamo farlo noi. Dobbiamo trovare le parole».


 

Con God Save the Queer, edito da Einaudi nel 2022, la Murgia prende in esame il femminismo rapportato al Cattolicesimo. È lei stessa ad intrattenere gli ascoltatori in poco più di tre ore di lettura, con una riflessione che scaturisce da una domanda ben precisa: «si può essere femministe e cattoliche nello stesso tempo?». La scrittrice, in questo audace pamphlet, afferma di sì. Su come sia da intendere la sua concezione di Queerness in rapporto alla famiglia, Murgia ha offerto un’esaustiva sintesi nell’intervista – l’ultima – concessa a Vanity Fair nel dicembre scorso: “creatività degli affetti”, ma anche possibilità di “togliere gli aggettivi e declinare le famiglie finalmente al plurale”. Alla Chiesa, invece, la scrittrice non manca di avanzare uno specifico rimprovero: quello di “non essere all’altezza della parola di Dio, soprattutto in relazione alle donne”.

In L’incontro (Einaudi, 2012), prodotto per Audible da Emons, a fare da sfondo è di nuovo il filone religioso, ma anche quello del piccolo paese e delle credenze folcloristiche. I tre protagonisti Maurizio, Franco e Giulio ogni estate diventano «fratelli di biglie, di caccia alle libellule, di storie di fantasmi e di lotta ai topi», per lo meno fino a che le loro battaglie estive non divampano in una guerra «combattuta a suon di Salve Regina». Morgana è invece uscito nel 2019 per la casa editrice Mondadori, scritto a quattro mani con Chiara Tagliaferri e presente in Audible sotto forma di podcast: 51 sono gli episodi del progetto La casa fuori dagli schemi, ideato da storielibere.fm e realizzato con l’aiuto prezioso di Dario Nesci. La Morgana a cui si fa riferimento nel titolo altro non è se non una categoria creata dalle autrici stesse per accorpare dieci donne, i cui vissuti sono accomunati da «forte spirito ribelle, carattere autentico, e da un modus operandi scomodo».

A chiudere la lista di titoli presenti su Audible è il libro postumo Dare la vita (Rizzoli, 2004). Alessandro Giammei, che ha curato l’edizione, ci consegna le riflessioni degli ultimi mesi di vita dell’autrice, la quale ancora una volta si concentra su tematiche come la queerness familiare, la possibilità di creare una famiglia senza vincoli di sangue e un modello di maternità che concepisca l’ipotesi di «dare la vita, senza però generarla biologicamente». Parlare di Michela Murgia al passato, a fronte delle opere che vi abbiamo appena elencato – e che ci consentono di ascoltare ancora l’eloquio brillante della scrittrice, entrando a diretto contatto con la sua mente acuta – non sarà più possibile. Le sue idee, per alcuni disturbanti ma sempre necessarie, restano vivide e attuali, così come la lucidità con cui ha saputo indagare fino all’ultimo la realtà in ogni suo piccolo dettaglio, in ogni fulminea manifestazione. È allora compito di ciascuno di noi farne tesoro per permettere al pensiero dell’autrice di continuare a vivere, oltre e al di là del tempo.


 

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