Paolo Sorrentino punta al secondo Oscar: nomination per È stata la mano di Dio
Il regista italiano è stato nominato nella cinquina tra cui scegliere il miglior film internazionale
È stata la mano di Dio, di Paolo Sorrentino, ha ricevuto una nomination agli Oscar del cinema 2022 come miglior film internazionale
È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino è ufficialmente candidato agli Oscar come miglior film internazionale. L'annuncio è stato dato oggi 8 febbraio, mentre la cerimonia di premiazione in cui verranno comunicati i vincitori di ogni categoria si terrà domenica 27 marzo a Los Angeles.
Sorrentino aveva da poco ricevuto la delusione di non essere uscito vincitore dai Golden Globe, dove era stato battutto da Drive My Car, l'ottimo film del regista giapponese Ryusuke Hamaguchi, tratto da un racconto di Haruki Murakami (qui tutti i vincitori). Ecco quindi che l'edizione tanto chiacchierata e temuta degli Oscar 2022 può trasformarsi in un'occasione di riscatto per il regista napoletano, oltre che nella seconda statuetta d'oro (la prima l'aveva vinta nel 2014 con La grande bellezza).
Il più importante film italiano del 2021 racconta la tragedia che ha portato Sorrentino a rimanere orfano a soli 16 anni. La perdita di gas da una stufa durante la notte causò ai suoi genitori un avvelenamento da monossido di carbonio che li ha portati prematuramente alla morte, mentre il giovane Paolo si salvò per una circostanza fortuita: non era coi genitori, infatti, perché altrimenti si sarebbe perso la partita del Napoli.
Ne aveva parlato per la prima volta solo nel 2016, in una toccante intervista al Corriere della Sera: “A me Maradona ha salvato la vita. Da due anni chiedevo a mio padre di poter seguire il Napoli in trasferta, anziché passare il weekend in montagna, nella casetta di famiglia a Roccaraso; ma mi rispondeva sempre che ero troppo piccolo. Quella volta finalmente mi aveva dato il permesso di partire: Empoli-Napoli.
Citofonò il portiere. Pensavo mi avvisasse che era arrivato il mio amico a prendermi. Invece mi avvertì che era successo un incidente. In questi casi non ti dicono tutto subito. Ti preparano, un poco alla volta. Papà e mamma erano morti nel sonno. Per colpa di una stufa. Avvelenati dal monossido di carbonio. Mia sorella più grande, Daniela, che già conviveva, venne eroicamente a vivere per un anno con me e mio fratello Marco. Poi rimasi da solo, nella casa al Vomero. Un tempo che ricordo come un limbo. Ero quasi in stato confusionale”.
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