Volontariato bene Unesco e 2022 anno dedicato: la richiesta a Mario Draghi
Senza il volontariato non si sarebbe potuto far fronte alle emergenze generate dalla pandemia, un patrimonio prezioso da preservare e diffondere
L’appello di Emanuele Alecci e Riccardo Bonacina portavoce della Campagna per il riconoscimento del volontariato a bene immateriale Unesco
“Presidente Draghi il prossimo 5 dicembre, giornata mondiale del volontariato, faccia un regalo a costo zero agli italiani e aderisca al nostro appello dichiarando il 2022 anno del volontariato. Con la recrudescenza della pandemia i volontari ci sono e ci saranno sempre a dare una mano al prossimo. Basti solo pensare all’assistenza all’interno dei centri vaccinali. Oggi come in occasione della prima ondata.
Il dichiarare il 2022 anno del volontariato non comporta costi allo Stato. Non servono soldi. È solo porre al centro dell’attenzione il ruolo prezioso e insostituibile del volontariato”, inizia così l’appello di Emanuele Alecci e Riccardo Bonacina portavoce della Campagna per il riconoscimento del volontariato a bene immateriale Unesco.
Un appello condivisibile e giusto soprattutto oggi.
ll volontariato è un’energia irrinunciabile della società. Come ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "il volontariato è un patrimonio generato dalla comunità, che si riverbera sulla qualità delle nostre vite, a partire da coloro che si trovano in condizioni di bisogno, o faticano a superare ostacoli che si frappongono all’esercizio dei loro diritti".
Senza il volontariato non si sarebbe potuto far fronte alle emergenze generate dalla pandemia. Senza le reti sociali animate da un volontariato esteso e da una cittadinanza attiva non si potrà costruire quel cambiamento nelle priorità del nostro vivere civile così evocato e così evidentemente necessario per non farci trovare impreparati di fronte alle nuove domande sociali e per garantire la qualità della nostra democrazia sempre più bisognosa di un’educazione al bene comune.
I volontari impegnati in tanti campi d’azione, dall’assistenza alla protezione civile, dalla cultura al tempo libero, dalla conservazione del patrimonio artistico allo sport non agonistico, dalla ricerca scientifica alla cooperazione, mettono al centro gratuitamente e nell’interesse generale il proprio tempo e le proprie competenze a favore della comunità.
Si tratta di un patrimonio prezioso da preservare e diffondere. Mai come oggi questa consapevolezza diviene un’urgenza.
Da qui la condivisibile richiesta al Presidente del Consiglio e alle istituzioni Repubblicane di proclamare il 2022 “Anno nazionale del Volontariato” e dedicare così un intero anno al più nobile dei beni comuni. Un bene così necessario come oggi abbiamo capito. Presidente li ascolti.