Dazi, i pomodori le nuove vittime della guerra commerciale: negli Usa prezzi su del 10%

Secondo il Wall Street Journal da luglio c'è il rischio di rialzo per i prezzi dei pomodori negli Stati Uniti a causa dei dazi. Si va verso un aumento del 10%

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Dazi Usa, i pomodori le nuove vittime della guerra commerciale

I pomodori negli Stati Uniti potrebbero essere le nuove vittime della guerra commerciale del presidente Usa Donald Trump. Da luglio, infatti, rileva il 'Wall Street Journal', nuove tasse colpiranno i pomodori freschi importati dal Messico, dopo che il Dipartimento del Commercio ha deciso questa settimana di porre fine a un accordo che è stato in gran parte in vigore negli ultimi tre decenni.

Gli economisti agricoli hanno detto che la mossa dell'amministrazione Trump probabilmente "aumenterà i prezzi per i consumatori, dal momento che circa il 70% dei pomodori venduti negli Stati Uniti viene attualmente importato dal Messico". I funzionari messicani hanno dichiarato questa settimana che sperano di rinegoziare l'accordo prima che entri in vigore. Se non si raggiunge un accordo, osserva il quotidiano economico Usa, "i pomodori potrebbero essere uno dei primi prodotti di uso quotidiano a diventare più costosi a causa delle politiche commerciali di Trump.

L'esatto aumento dei prezzi non è chiaro, secondo gli economisti, ma uno ha stimato che potrebbe essere di circa il 10%. Le aziende produttrici di pomodori avvertono che l'aumento potrebbe essere significativamente più alto. Secondo i dati dell'Usda all'inizio di questo mese una confezione di pomodoro a grappolo costava in media 2,48 dollari". "L'attuale accordo non è riuscito a proteggere i coltivatori di pomodori statunitensi dalle importazioni messicane a prezzi ingiusti", ha affermato il Dipartimento del Commercio Usa. "Questa azione consentirà ai coltivatori di pomodori statunitensi di competere in modo equo sul mercato". L'accordo sui pomodori, istituito nel 1996, puntava a risolvere una controversia legata al fatto che il Messico vendeva pomodori a prezzi artificialmente bassi sul mercato statunitense. Con l'accordo è stato fissato un prezzo minimo per i pomodori freschi messicani importati e sono state stabilite ispezioni sulla qualità. Spesso, però, coltivare pomodori in Messico tutto l'anno può essere ancora più conveniente, grazie al clima e ai costi più bassi. 

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Il segretario all'Agricoltura messicano Julio Berdegué questa settimana, rileva il 'Wsj', ha negato che i produttori del Paese vendano pomodori sottocosto negli Stati Uniti. Se l'accordo si concluderà a luglio, come sembra attualmente, non ci sarà più un prezzo minimo ma le aziende dovranno pagare una tassa del 20,9% sui pomodori freschi importati dal Messico, secondo il Dipartimento del Commercio. Ciò renderà più costosi i pomodori provenienti dal Messico, a vantaggio dei coltivatori della Florida, uno dei pochi posti negli Stati Uniti che possono coltivare pomodori tutto l'anno. Il volume dei pomodori freschi importati negli Stati Uniti è cresciuto del 176% dal 2000, con la maggior parte proveniente da serre messicane, secondo il Dipartimento dell'Agricoltura. I pomodori coltivati negli Stati Uniti costituiscono ora il 30% della quota di mercato totale, in calo rispetto all'80% del 1996 quanto è entrato in vigore l'accordo, secondo il Florida Tomato Exchange, che rappresenta i coltivatori di pomodori della Florida.

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