Delfin, alla cassaforte dei Del Vecchio 683 mln di utile, ma la mancata intesa congela il dividendo

Delfin prevede utili superiori a un miliardo nel 2024. Sei eredi Del Vecchio hanno già condiviso le modifiche statutarie, ma secondo le regole attuali è necessaria l'unanimità per decidere

di Redazione Economia
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Leonardo Maria del Vecchio
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Delfin chiude il 2023 con utili a 683 mln, ma la mancata intesa degli eredi fa slittare la distribuzione dei dividendi

Il bilancio civilistico 2023 di Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, chiude con un utile di 683 milioni di euro, in crescita rispetto ai 643 milioni del 2022, e un valore contabile degli asset pari a 14,2 miliardi di euro. Questa crescita è sostenuta dai flussi di utili derivanti dalle partecipate, che sono entrati nelle casse della holding lussemburghese presieduta da Francesco Milleri. Di questi utili, 280 milioni sono stati distribuiti agli otto azionisti di Delfin come anticipo sul dividendo nell'agosto dell'anno scorso.

Come riporta il Corriere della Sera, il 2023 è stato un anno eccezionale per Delfin, segnato da una notevole redditività e dall'aumento del valore delle partecipate, cresciuto di circa 14 miliardi negli ultimi 24 mesi, raggiungendo un valore complessivo di circa 40 miliardi di euro. Tuttavia, questi numeri non si riflettono nei conti civilistici della holding. Le partecipazioni in EssilorLuxottica (32,5%), Generali (9,9%), Mediobanca (19,9%), Unicredit (2,5%) e Covivio (27,6%) hanno restituito a Delfin un flusso di dividendi pari a 890 milioni di euro, in crescita del 23% rispetto al 2022. Con l'andamento positivo delle partecipazioni industriali e finanziarie in portafoglio, Delfin prevede di superare per la prima volta il miliardo di utili nel 2024.

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La partecipazione in EssilorLuxottica, con un valore di mercato di 31 miliardi, genera da sola un dividendo di circa 600 milioni di euro per gli azionisti e il mercato. Da Mediobanca (valutata 2,5 miliardi, +60% negli ultimi 24 mesi) e Generali (3,5 miliardi, +60%) potrebbero arrivare oltre 300 milioni di euro, mentre dagli investimenti in Unicredit (+253%) e Covivio dovrebbero contribuire circa 160 milioni di euro. Gli utili consolidati di Delfin non sono ancora stati resi noti, ma considerando la struttura di costi "leggera" della holding e che il 5% degli utili va alla Fondazione Leonardo Del Vecchio per statuto, il mercato stima che il risultato netto potrebbe arrivare a oltre 700-750 milioni di euro. Queste risorse sarebbero disponibili qualora gli otto soci, che possiedono ciascuno il 12,5% di Delfin, decidessero di distribuire una cedola straordinaria, utile a concludere gli ultimi passi della successione di Leonardo Del Vecchio.

Nel contesto della successione di Leonardo Del Vecchio, sei eredi hanno già condiviso le modifiche statutarie, ma secondo le regole attuali è necessaria l'unanimità per decidere. Nel caso in cui la famiglia decidesse di rinviare i cambiamenti alla governance, sarà necessario trovare i mezzi per coprire il valore dei legati testamentari, che potrebbero derivare da un ulteriore anticipo del dividendo, questa volta relativo al 2024. Nel frattempo, dagli Stati Uniti sembra in arrivo un investimento di Meta nel capitale di EssilorLuxottica, mossa che darebbe alla multinazionale un profilo ancora più internazionale.