Banco Bpm, accordo vicino con i sindacati. Castagna in prima linea
L’accelerazione sull’intesa riguarda il piano di prepensionamenti e i bonus oltre a nuove regole su welfare e polizze sanitarie
Banco Bpm, sempre più vicino l'accordo con i sindacati. L'Ad prende il dossier in mano
Potrebbe essere vicino l’accordo in Banco Bpm sulle uscite volontarie e sui premi per i dipendenti. L’ops di Unicredit su Piazza Meda ha cambiato le carte sul tavolo sindacale e si è trasformato in un formidabile input per mettere d’accordo i vertici del gruppo con i rappresentanti dei lavoratori.
L’accelerazione sull’intesa - come accennato, riguarda il piano di prepensionamenti e i bonus oltre a nuove regole su welfare e polizze sanitarie – metterebbe la parola fine a sei mesi di dissapori interni, con le sigle confederali che avevano rotto le trattative, per poi denunciare la banca per asserito comportamento antisindacale. Mesi di tensioni e incomprensioni hanno appesantito il clima interno in una delle banche italiane dove, da sempre, l’ambiente di lavoro è tra i più apprezzati.
A spingere per un accordo da chiudere entro l’anno, anche a motivo di ragioni bilancistiche, c’è l’amministratore delegato Giuseppe Castagna, il quale ha l’esigenza di tenere i conti in ordine, mentre cerca di convincere i suoi azionisti a respingere l’offerta di Unicredit.
Piazza Gae Aulenti scoprirà proprio oggi le carte, con la presentazione alla Consob del documento di offerta, ma la partita è destinata a durare mesi. Lo stesso numero uno di Unicredit Andrea Orcel, illustrando la tabella di marcia, ha detto che punta a chiudere tutto entro giugno 2025. Il tempo non manca.
Banco Bpm e sindacati, invece, hanno pochi giorni per tornare a sedersi al tavolo, confrontarsi e chiudere il negoziato. C’è da dire che la faccenda si sarebbe chiusa già da tempo se non ci fossero stati alcuni ostacoli “interni”. Chi conosce la questione da vicino asserisce che al centro delle critiche sarebbe finito anche Roberto Speziotto, il capo delle relazioni sindacali della banca. Al manager di Piazza Meda viene contestata una serie di comportamenti non perfettamente coerenti nel coordinare i rapporti con i sindacati: tutto questo mentre, invece, servirebbe una visione strategica.
Non sorprende, dunque, che lo stesso Castagna, in prima persona, nonostante il terremoto provocato dall’assalto di Unicredit, abbia preso in mano il dossier. Il numero uno di Banco Bpm vuole chiudere l’accordo entro l’anno. E i 20mila dipendenti dell’istituto sperano che tutto fili liscio.