Affitti brevi, arriva il Cin. Multe fino a 8 mila euro, ecco come mettersi in regola con le ultime norme

Il Cin mira a mappare gli esercizi ricettivi nazionali e a combattere l'abusivismo. Ecco come funziona e come richiederlo

di Redazione Economia
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Affitti brevi, arriva il Codice Identificativo Nazionale. Come mettersi in regola con le ultime norme ed evitare multe fino a 8 mila euro

Il Ministero del Turismo ha annunciato la fine della fase sperimentale per l'implementazione del CIN, il Codice Identificativo Nazionale, necessario per le locazioni brevi e turistiche.

Dal 28 agosto, le regioni di Basilicata, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Toscana, Umbria e la Provincia Autonoma di Trento si sono aggiunte al progetto pilota già operativo in Emilia-Romagna, Piemonte, Valle d’Aosta, Abruzzo, Calabria, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Veneto e la Provincia autonoma di Bolzano.

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Il prossimo passo post-fase pilota è la pubblicazione di un avviso nella Gazzetta Ufficiale da parte del Ministero, che stabilirà la data entro cui adeguarsi per evitare sanzioni. Queste norme diverranno effettive sessanta giorni dopo la pubblicazione dell’avviso, come dettagliato nella Disciplina dell’art. 13-ter del decreto-legge n. 145/2023.

Il CIN è un requisito obbligatorio per chi affitta stanze o immobili per brevi periodi, inclusi gli alloggi alberghieri ed extralberghieri. Per richiederlo, è necessario accedere alla piattaforma online BDSR (Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive e degli immobili destinati a locazione breve), usando SPID o CIE. Seguendo una procedura guidata, si possono inserire i dati necessari e ottenere il CIN attraverso una notifica via e-mail e il download di un PDF riassuntivo con il numero di protocollo.

Per gli affitti brevi, il CIN garantisce che gli immobili siano conformi a livello urbanistico e catastale, oltre a regolare l'identificazione dei clienti e il pagamento dell'imposta di soggiorno. Gli immobili privi di CIN non potranno essere pubblicizzati, e le piattaforme come Airbnb e Booking si sono impegnate a questo. La mancata conformità porterà a multe da 800 a 8.000 euro, mentre per gli annunci senza bollino le sanzioni variano da 500 a 5.000 euro, con rimozione immediata dell'annuncio.

La BDSR mira a mappare gli esercizi ricettivi nazionali e a combattere l'abusivismo, permettendo segnalazioni ai Comuni per controlli e possibili blocchi delle attività non regolari.

La ministra del Turismo Daniela Santanchè ha sottolineato il valore di questa riforma, che non solo aumenta la legalità e la trasparenza del settore degli affitti brevi, ma migliora anche la qualità del servizio turistico e la sicurezza degli ospiti. Santanchè ha ringraziato il governo, le regioni e il personale del ministero per il loro lavoro, evidenziando l'importanza degli affitti brevi in zone con poche strutture alberghiere e il loro ruolo nel decongestionare i flussi turistici.