AgCom: Wind batte Tim sulle sim "human". Sfida share alla Rai. Giornali ko

Telefonia, connettività, editoria e piccolo schermo: il punto dell'Osservatorio Agcom sul 2021 delle telecomunicazioni

Economia
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Tim leader nel mobile con riferimento alle linee complessive

Tim si conferma leader nel settore del mobile con riferimento alle linee complessive (human+Mobile-to-Mobile), con il 28,8%, seguita da Vodafone (28,5%) e Wind Tre (24,8%) mentre il nuovo entrante Iliad si attesta al 7,7%. Considerando, però, il solo segmento delle sim “human”, Wind Tre rimane il principale operatore con il 26,8% seguito da Tim con il 25,7% e Vodafone con il 23,3% mentre Iliad con una crescita di 1,7 punti percentuali su base annua ha raggiunto il 10,5%. La fotografia del mercato della telefonia è stata scattata dall'Osservatorio Agcom (al 30 settembre scorso) che ha fatto il punto sul 2021 delle telecomunicazioni, prendendo dunque in considerazione anche le tendenze dell’editoria (stampa e digitale) e del piccolo schermo.

Sempre nel settore della telefonia, prosegue, inoltre, la crescita dell'utilizzo della larga banda mobile: il consumo medio unitario mensile di dati da inizio anno è stimabile in circa 12,3 Gb/mese, in crescita del 29,3% rispetto al periodo giugno-settembre 2020, ma si evidenzia come tale indicatore risulti quasi quadruplicato rispetto al corrispondente periodo del 2017, quando il traffico dati unitario risultava essere pari a 2,57 Gb mensili.

Nel segmento della rete mobile, a fine settembre 2021 le sim complessive hanno raggiunto i 105,8 milioni (+1,7 milioni su base annua): nello specifico, le sim M2M sono cresciute per poco più di 1,5 milioni, mentre quelle "human" (cioè "solo voce", "voce+dati" e "solo dati") sono anch'esse aumentate (per 150 mila unità su base annua e per poco meno di 250 mila rispetto allo scorso fine giugno) raggiungendo 78 milioni di Sim. La distribuzione delle linee mobili "human" per tipologia di clientela le vede per l'87% rappresentate dall'utenza residenziale, mentre guardando alla tipologia di contratto, nell'88,7% dei casi i contratti sono attribuibili alla categoria 'prepagata'. 

Linee veloci oltre 30 megabit al 75%, sale ancora il traffico su fisso

Aumentano le linee con velocità oltre i 30 megabit al secondo mentre continua a crescere il traffico sul fisso, anche rispetto al periodo della pandemia. Le linee con velocità pari o superiori ai 30 megabit al secondo hanno ormai raggiunto, ha fatto sapere l'AgCom, il 75% delle complessive linee broadband, corrispondentemente il peso di quelle con prestazioni superiori ai 100 megabit al secondo e' salito dal 16,5% al 59,4% del totale.

Nella rete fissa, gli accessi complessivi sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto al trimestre precedente, ma in crescita di circa 400 mila unità su base annuale. Nel giro di 12 mesi le tradizionali linee in rame si siano ridotte di circa 1,8 milioni mentre le linee che utilizzano altre tecnologie sono aumentate di 2,6 milioni circa. Pertanto, se nel settembre 2017 il 76% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi al 29,2 per cento.

Allo stesso tempo sono sensibilmente aumentati gli accessi con tecnologie che consentono prestazioni maggiormente avanzate: le linee Fttc sono aumentate di 1,1 milioni su base annua e di 6,5 milioni nell'intero periodo, corrispondentemente gli accessi Ftth sono cresciuti di oltre 800 mila unita' ed a fine settembre superavano i 2,4 milioni. In crescita, anche le linee Fixed wireless access, che, con un incremento di 239 mila unita' nell'anno, sono giunte a sfiorare 1,7 milioni.

La crescente capacità trasmissiva della rete si riflette ovviamente sull'andamento dei volumi: il traffico dati medio giornaliero nei 9 mesi del 2021 e' aumentato del 21% rispetto al corrispondente valore del 2020 e, con riguardo al periodo pre-Covid, del 74,9% rispetto al periodo gennaio-settembre 2019. Corrispondentemente, i dati unitari di consumo (traffico per linea broadband) mostrano un aumento, trainato anche dalla progressiva diffusione dei servizi video in streaming, stimabile in poco meno del 17% sul 2020 e del 64,2% nei confronti del 2019. Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband, a fine settembre, vede Tim quale maggiore operatore con il 42,2%, seguito da Vodafone con il 16,5%, Fastweb con il 14,9% e Wind Tre con il 14,1 per cento.

(Segue: la sfida degli ascolti tv e l'editoria. Gedi primo operatore)

Tv, a settembre 2021 ascolti -7,6% su anno: la Rai cresce, Sky in flessione

Nel settore televisivo a settembre scorso gli ascolti nel "giorno medio" (8,85 milioni) si sono ridotti, di 1,37 milioni (-7,6%) rispetto al corrispondente mese del 2020 e di 2,37 milioni (-9,7%) rispetto al settembre 2017. Corrispondentemente, anche la fascia oraria "prime time" (21,23 milioni lo scorso settembre) registra una flessione che su base annua è pari al 6,1%, valore che si amplia al 10% con riferimento al settembre 2017.

Con riferimento all'andamento delle quote di ascolto dei principali gruppi editoriali televisivi, la Rai nel mese di settembre guida sia nel "giorno medio" (34,8%), sia nella fascia "prime time" (con il 36,9%) guadagnando share, su base annua, in entrambi i casi (rispettivamente +0,9 e +1,6 punti percentuali). Mediaset segue con una marginale flessione su base annua, ma con una crescita degli ascolti rispetto al settembre 2017.

Le performance di Sky sembrerebbero essere condizionate, soprattutto guardando all'intero periodo dove gli ascolti risultano in flessione di 1,4 e 2,3 punti percentuali rispettivamente nel giorno medio e nella fascia 20:30-22:30, dalla maggiore concorrenza portata dall'ampliamento dell'offerta di contenuti video a pagamento online

Editoria, quotidiani ancora in calo: Gedi primo operatore

Nei primi nove mesi del 2021 si conferma l'andamento negativo dell'editoria quotidiana: in media giornalmente, sono state vendute 1,73 milioni di copie, in flessione del 6,5% rispetto al corrispondente valore 2020 e del 31,2% rispetto al periodo gennaio-settembre 2017. Guardando alla distribuzione territoriale delle copie vendute, cioè tra ambito nazionale e locale, le seconde su base annua hanno registrato una flessione leggermente maggiore rispetto a quanto fatto registrare dalle testate nazionali (-6,7% contro -6,3%).

Le copie vendute quotidianamente in formato cartaceo hanno subito nei primi nove mesi del 2021 una correzione dell'8,4% rispetto al 2020, e del 35,0% nei confronti del corrispondente dato del 2017. Relativamente al campione preso in considerazione, l'analisi per operatore vede, in termini di copie complessivamente vendute nei primi nove mesi dell'anno, Gedi quale principale gruppo editoriale (21,7%) seguito da Cairo/Rcs (16,6%) e da Caltagirone Editore e Monrif Group entrambe con l'8,5%.

Poste, nel terzo trimestre ricavi del settore +9,6%: trainano i pacchi

Nel terzo trimestre del 2021, rispetto al corrispondente trimestre 2020, si registra un aumento complessivo dei ricavi del settore postale del 9,6%, con i servizi di corrispondenza in crescita del 4,1% e i servizi di consegna di pacchi in crescita dell'11,6%. Con riferimento ai primi nove mesi del 2021 i ricavi complessivi registrati nel comparto sono cresciuti in media, rispetto al corrispondente periodo del 2020, del 19,3% con risultati notevolmente differenziati per i diversi segmenti di mercato. I ricavi da servizi di consegna dei pacchi hanno registrato una crescita media del 25,1% (con risultati equivalenti con distinto riferimento alle consegne nazionali e internazionali).

Se si utilizza come termine di confronto il corrispondente periodo del 2019 (cioe' prima della pandemia) la crescita dei ricavi da servizi di consegna pacchi nazionali supera il 56 per cento. Le corrispondenti dinamiche dal lato dei volumi vedono una crescita media del 28%, con 728 milioni di pacchi complessivamente consegnati da inizio anno, di cui l'88% con mittente e destinatario nazionali.

Rispetto al 2019, i volumi di consegne dei pacchi nazionali hanno registrato un aumento del 76,5%, a testimonianza di come il ricorso agli acquisti online si stia sempre piu' diffondendo come normale modalità di acquisto degli italiani, non necessariamente dettata dalle restrizioni dell'emergenza sanitaria. Il quadro concorrenziale del settore postale, nel suo complesso (servizi di corrispondenza e di consegna pacchi), conferma Poste Italiane quale principale operatore con il 37,6% di quota (seppure in flessione di 3,7 punti percentuali su base annua), seguito da Brt (13,1%) e da Amazon (12,8%.), in crescita di 3,6 punti percentuali rispetto a settembre 2020