Agi, Eni esce allo scoperto: "Valutiamo la cessione". Sciopero dei giornalisti

L'accordo con Angelucci sembra davvero ad un passo, il valore è di circa 30 milioni. Immediata la reazione del cdr, altri due giorni di sciopero

di Redazione Economia
Antonio Angelucci compirà 78 anni il 16 settembre, a nove giorni dalle elezioni
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Agi ad Angelucci, Eni ammette l'interesse dell'editore. I dettagli dell'accordo

Ormai non è più un segreto, Eni sta per cedere l'Agi ad Antonio Angelucci e l'accordo sarebbe stato trovato su una base di circa 30 milioni. Dopo le tante smentite da parte di Eni, arriva la prima conferma, seppur parziale. "Eni - riporta una nota del gruppo - è in fase di valutazione della manifestazione di interesse ricevuta da un soggetto terzo, nel contesto di una interlocuzione preliminare, e qualsiasi indiscrezione stia emergendo sull’ipotesi di cessione o sui relativi termini è da ritenersi infondata, poiché prematura rispetto allo stato del confronto con la controparte e della valutazione".

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L’Eni - si legge su Il Corriere della Sera - smentisce accordi con il deputato leghista Antonio Angelucci sulla vendita dell’Agi, ma per la prima volta ammette che l’offerta del gruppo che ha il suo cuore nei giornali di destra (Libero, Tempo e Giornale) è "in fase di valutazione". Ambienti interni all’Agi danno l’accordo per fatto sulla base di un valore di circa 30 milioni di euro: soldi che Angelucci vorrebbe in parte compensati per proseguire il piano di prepensionamenti firmato già dall’Eni, (che porterebbe l’organico da 70 a 55 unità). I giornalisti dell’agenzia - conclude Il Corriere - hanno proclamato altri due giorni di sciopero: "La battaglia contro la vendita al gruppo Angelucci dell’Agi, testata oggi autonoma da condizionamenti politici, è una battaglia a difesa del ruolo dell’informazione nel Paese", si legge in una nota del cdr.

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