Elkann, com'è diviso il potere. Dicembre: 60% a John, 20% a Lapo e Ginevra

Svelato l'atto in cui emerge la suddivisione del potere tra i fratelli Elkann nella Dicembre, il principale azionista dell'impero Agnelli

Economia
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Il 60% a John, il 20% a testa a Lapo e Ginevra. E' questa la suddivisione della Dicembre, il maggiore azionista dell'impero costruito dalla famiglia Agnelli, tra i fratelli Elkann. Lo svela un atto appena depositato presso la Camera di Commercio di Torino e il cui contenuto viene rivelato da Il Sole 24 Ore. Nel documento si ricostruiscono patti sociali, donazioni ed equilibri azionari della società chiave della Giovanni Agnelli Bv, al vertice della piramide di Exor, la holding con cui la famiglia gestisce le sue partecipazioni in Ferrari, Stellantis, Cnh e tante altre società.

Dalla fondazione ai passaggi successivi: la storia del potere della Dicembre

"Il documento depositato è stato sottoscritto per un semplice motivo: la scomparsa di tutti i soci che avevano sottoscritto il capitale della Dicembre all'atto della fondazione nel dicembre del 1984, ovvero Giovanni Agnelli, Marella Caracciolo, Umberto Agnelli, Gianluigi Gabetti e Cesare Romiti", scrive il Sole. Vista la forma giuridica di società semplice, per anni era impossibile sapere la ripartizione delle quote, scrive il Sole. Oggi però emerge che il 60% del capitale sociale è appunto in mano a John Elkann, con Lapo e Ginevra entrambi al 20%.

Le percentuali corrispondono a 61,8 milioni per John e 20,6 milioni a testa per Lapo e Ginevra, visto che il capitale sociale totale è di circa 103 milioni. Quel 60% deriva da alcune compravendite e cessioni. "Dopo la morte di Giovanni Agnelli, si è proceduto al consolidamento: il pacchetto del 25,37% è stato diviso perfettamente tra i tre soci della Dicembre, con il risultato finale che la torta vedeva John, Margherita e Marella con il 33,3% ciascuno", scrive il Sole.

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Marella però, rispettando il volere del marito, ha donato il 25,4% a John e successivamente un ulteriore 1,3%, dopo la cessione di Margherita alla madre della propria quota. Così che John è arrivato al 60% nel 2004. Sempre in quella circostanza, Marella ha venduto il 20% ai nipoti Lapo e Ginevra "in nuda proprietà e mantenendo l'usurfrutto". Dopo la morte della nonna, nel 2019, i due nipoti hanno acquisito la piena proprietà.