Agnelli, Marella aveva già dato tutto a John. Margherita, la firma è tombale

Nell'accordo di Ginevra per l'eredità, la vedova dell'avvocato cede alcuni "attivi" alla figlia. Ma la fetta più grossa era già nelle mani del nipote prediletto

Economia
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Agnelli, Marella aveva già dato tutto a John. Margherita firma e perde 

La vicenda sull'eredità della famiglia Agnelli non smette di regalre nuovi colpi di scena. La contesa per l'immenso patrimonio lasciato dall'avvocato Gianni Agnelli, ha una data chiave: il 2 marzo 2004. Giorno - si legge sulla Verità - in cui Marella Caracciolo e la figlia Margherita Agnelli siglano davanti ad un notaio quello che verrà definito "il patto tombale". Con quell'accordo, infatti, Margherita metterà nero su bianco la sua intenzione di rinunciare a tutto il patrimonio, passato, presente e futuro. Accontendandosi solo dei beni fin lì emersi. Ma ben presto verrà a scoprire che la madre l'aveva ingannata e che l'eredità era superiore di 20 volte rispetto a quanto siglato. Ma ogni tentativo di fare ricorso e annullare quegli accordi andrà vano e le due, fino alla morte di Marella nel 2019, non si rivolgeranno più la parola.

La vedova Agnelli - prosegue la Verità - già un anno prima dell'accordo di Ginevra, aveva già deciso cosa fare, assegnando il 60% della cassaforte "Dicembre" al suo nipote prediletto, John Elkann e riservando il restante 40% agli altri due nipoti Elkann, Lapo e Ginevra. Senza considerare, nè la figlia, legittima erede, nè gli altri 5 nipoti de Pahlen. Margherita scoprirà tutto troppo tardi e la sua firma sull'eredità si rivelerà tombale. La donna, a 17 anni dall'accordo di Ginevra, tenta ancora di combattere la "seconda guerra di successione", ma le speranze di farcela sono quasi nulle.