Airbus atterra Boeing, consegnati il doppio degli aerei
Airbus scalza le vendite della rivale americana Boeing e, dopo aver consegnato nel 2020 il triplo dei velivoli della concorrente, nel 2021 è arrivata al doppio
Lapresse
Airbus vince la "guerra dei cieli" contro Boeing. Sfruttando il fatto che il proprio concorrente americano Boeing fosse stato “azzoppato” dalla messa a terra del suo 737 Max dopo due incidenti mortali, nel 2020 la maggiore compagnia europea produttrice di aerei, Airbus, ha consegnato più di tre volte il numero di aeromobili recapitati invece dal colosso statunitense. Ma la corsa di Airbus non sembra arrestarsi. A oggi infatti, nel 2021, ha consegnato quasi il doppio degli aerei rispetto al rivale oltreoceano.
Ma qual è stata la strategia di Airbus per resistere alla crisi mondiale causata dal Covid? L’amministratore delegato della compagnia europea, Guillaume Faury, ha cercato di costringere il più possibile i clienti più grandi e fedeli di Airbus, alcuni dei quali erano sull'orlo della bancarotta, a rispettare i loro obblighi contrattuali. Ed è stata proprio questa strategia, in contrasto con l'approccio elastico generale del settore, che ha contribuito a innalzare Airbus nella posizione commerciale più forte della sua storia contro la rivale americana Boeing. Per compiere l’impresa di riscossione, il team di vendita di Airbus ha esaminato "aereo per aereo, compagnia per compagnia, cliente per cliente, per verificare quale fosse l'arretrato e quale fosse il loro contratto con Airbus", ha spiegato Faury.
In aggiunta a questo, intorno all’estate scorsa, nel primo periodo di ripresa dopo l’enorme crisi data dai vari lockdown, Deutsche Lufthansa stava “bruciando” più di 1,2 milioni di dollari l’ora per pagare i propri debiti. Infatti, la principale compagnia aerea tedesca era in debito con Airbus per diversi velivoli che aveva ordinato negli anni precedenti alla pandemia. Dunque, per ovviare alla drammatica situazione, il “numero uno” di Lufthansa, Carsten Spohr, si riunì in teleconferenza con Faury. Spohr, secondo quanto riferito al Journal da persone interne alla vicenda, aveva una sola richiesta: ottenere una tregua momentanea dal pagamento dei miliardi di dollari di debito. Il Ceo di Airbus non concesse il favore. Alla fine dei conti, Lufthansa ha sborsato ben 1,3 miliardi di euro per la consegna di quasi tutti i 21 jet che Spohr aveva cercato di ritardare, fatta eccezione per cinque aerei.
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Al momento, secondo i dati dell'azienda con sede a Leida, nei Paesi Bassi, Airbus controlla una quota del 68% degli ordini netti totali per i due jet a fusoliera stretta, rispetto al risultato 42-58 a favore dell'A320neo alla fine del 2018, prima della messa a terra del Max di Boeing. Secondo gli analisti, i guadagni di Airbus degli ultimi due anni sono così imponenti che potrebbero trasformare uno dei duopoli più radicati al mondo in qualcosa di simile a un monopolio in almeno uno dei mercati chiave per il settore aereo, quello dei jet a corridoio singolo.
"Quasi impossibile" per Boeing stare al passo e recuperare il ritardo, secondo Sash Tusa, analista di Agency Partners. "Il motivo per cui Airbus può negoziare con il pugno di ferro è proprio perché non c’è concorrenza". In un meeting di aprile con gli analisti, il Ceo di Boeing, David Calhoun, ha ammesso: "Non posso colmare il divario di produzione che abbiamo creato, aggiungendo che "in un periodo di tempo più lungo, torneremo dove ci spetta".
Però, permane un dubbio. Al momento la domanda in molti dei più grandi mercati dell'aviazione del mondo, tra cui Stati Uniti e Cina, è in ripresa, e le grandi compagnie aeree come United Airlines e Delta Air Lines hanno già effettuato nuovi ordini di aeromobili sia con Airbus che con Boeing negli ultimi sei mesi.
La strategia adottata da Faury, anche se efficace nel breve termine, ha rotto totalmente l'approccio tradizionalmente flessibile adottato da Airbus, e c’è la possibilità che abbia portato con sé anche grandi rischi, facendo pensare ad alcuni dirigenti di Airbus che, in qualche modo, possa mettere a repentaglio le relazioni a lungo termine con i grandi clienti proprio quando la domanda è in ripresa.