Alitalia, Draghi disinnesca il fallimento. La road-map delle assunzioni in Ita

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Su Alitalia e sulla possibile decisione dell'Ue di chiedere la restituzione dei 900 milioni per aiuti di Stato nel 2017 si è mosso il premier, Mario Draghi. Ecco spiegato il motivo del passo indietro della Commissione europea che ieri ha negato che ci fosse già una decisione in merito. Intanto nel governo, scrive Il Messaggero, ci si interroga anche sulla mossa di Margrethe Vestager, la commissaria alla Concorrenza che ha fatto trapelare l'imminente stangata su Alitalia e quindi sul governo italiano.


 

"Probabilmente la commissaria ha l'esigenza di confermarsi donna di ferro e di fare la faccia cattiva, il cane da guardia, come ha fatto in passato - dice una fonte che segue il dossier - ma questa volta la richiesta ad Alitalia di restituire i 900 milioni, al momento tornata nel cassetto, sembra anche una mossa per prevenire le accuse degli altri Paesi e delle altre compagnie aeree di aver fatto un favore all'Italia, avendo dato il via libera a Ita. Insomma, la commissaria sembra aver voluto coprirsi le spalle: da una parte dice si' a Ita e, per bilanciare, sgancia la bomba su Alitalia".

In ogni caso, secondo più di un ministro, la mossa della commissaria europea alla Concorrenza, non avra' nessun effetto. Si sta chiedendo di restituire 900 milioni di aiuti di Stato a una compagnia che dal 15 ottobre non ci sarà più. Ed è come pretendere il pagamento di una multa a una persona defunta. Insomma, nessuno restituirà nulla e la decisione della Vestager, se confermata nei prossimi giorni, non avrà alcuna ricaduta pratica, tanto più che non essendoci piu' Alitalia non c'e' più un temibile avversario sul mercato. E dunque non ci sono piu' neppure gli eventuali e presunti effetti distorsivi per la concorrenza nel settore aereo in Europa.


 

Da qui il sospetto che la mossa della commissaria europea sia stata "solo di facciata, per mantenere l'immagine e il ruolo di donna di ferro". Sempre che, come invece sostiene qualcuno, abbia cognizione delle conseguenze pratiche della sua decisione: c'è infatti chi sostiene che ignorasse l'ipotesi del fallimento potenziale. Un'ipotesi piu' inquietante, meglio dunque pensare che si sia trattato dell'ennesimo gesto di forza a beneficio delle grandi compagnie europee. 

Intato, la decisione Ue su Alitalia non toccherà Ita che può così stringere i tempi per prepararsi al decollo. Dopo l'interruzione dei rapporti con i sindacati, il presidente Alfredo Altavilla sta accelerando nelle assunzioni che dovrebbero partire lunedì 13 settembre e terminare una settimana dopo, visto che entro giovedi' 23 la newco dovra' consegnare all'Enac i nominativi degli equipaggi dei 52 aeromobili acquisiti dall'amministrazione straordinaria: 7 Airbus 330, 45 Airbus 320 family.

La prossima settimana, sempre secondo il Messaggero, potrebbero inoltre essere bandite dai commissari Gabriele Fava, Giuseppe Leogrande, Daniele Santosuosso le gare per il marchio e le aree handling e maintenance, alle quali Ita potrebbe prendere parte anche se per la manutenzione soltanto assieme a un partner e in minoranza. Ai nuovi assunti, scelti tra i 29.500 che hanno fatto domanda entro le 24 del 6 settembre, Altavilla applicherà un regolamento contrattuale individuale e non il Ccnl, come avrebbero voluto le organizzazioni dei lavoratori corrispondendo una retribuzione più bassa del 15-25% rispetto alla media di Alitalia.

I primi 2.800 dipendenti FTE (a tempo pieno) saranno 550 PNT (piloti), 1.000 PNC (assistenti di volo), 1.250 personale di terra. Anche se le assunzioni riguarderanno circa il 10% delle manifestazioni ricevute, tra le carte riservate di cui il giornale è venuto in possesso si legge che "per i successivi fabbisogni di personale, Ita potra' prendere in considerazione anche le candidature che saranno presentate oltre tale data", cioe' il 6 settembre indicato come deadline.

Non solo. Ma la messa a terra del piano industriale contenente il piano occupazionale nel periodo 2021-2025 "puo' essere influenzato da variabili non prevedibili conseguenti alle diverse previsioni sulla effettiva ripresa del mercato aereo nazionale, intercontinentale e internazionale e naturalmente dalle incertezze delle evoluzioni della curva epidemiologica in corso e degli impatti sull'industria del trasporto aereo e per finire, dalle iniziative che verranno attuate dai concorrenti".

Nel verbale di incontro sottoscritto due sere fa, in cui è stata sancita la rottura in conseguenza della decisione di Altavilla di non attendere oltre le ore 15 per riprendere il negoziato, si intravede pero' un'apertura: "Le parti ribadiscono la volonta' di proseguire il confronto fino al 20 settembre con l'auspicio comune di addivenire a soluzioni condivise".

(Segue: le assunzioni nel 2022)

Sicche', i sindacati che oggi manifesteranno davanti a Montecitorio per chiedere al governo la cig fino al 2025 e a Ita di applicare il Ccnl senza diktat, un confronto sulla definizione dei bandi di gara per la maintenance e l'handling con tutele occupazionali e un fondo di solidarieta' per il trasporto aereo, mirano a un coinvolgimento diretto sulle mosse future.

Entro il prossimo anno, quando si dovrebbero verificare le assunzioni del piano industriale riguardo il posizionamento della nuova compagnia e il reale inserimento di altri aeromobili previsti dal piano, al netto di impatti sulle condizioni finanziarie e commerciali, Ita fara' tutto il possibile per assumere ex novo altri dipendenti, tenuto conto delle condizioni del mercato di riferimento.

Quanto alle previsioni sull'organico, entro gennaio 2022 si arrivera' a circa 2.935 Fte di cui 1.665 personale navigante, 1.248 personale di terra; entro aprile 2022 l'organico a circa 3.740 Fte dei quali 2.362 personale navigante 1.372 personale di terra; infine entro giugno del prossimo anno il numero dei dipendenti si attestera' a 3.964 Fte di cui 2.590 personale navigante e 1.372 personale di terra.

Come concordato con la Commissione Ue, la societa' potra' fare altre assunzioni, sempre che vengano centrati gli obiettivi di piano, fino a un massimo di 5.750 dipendenti nel 2025. Infine nel 2025 impiego di 2.700 nel ground handling e di 1.250 nella manutenzione.