Alitalia, un buco da 25 miliardi di euro dal 2000 pagato solo con i nostri soldi
I conti della compagnia aerea italiana che sta per passare nelle mani dei tedeschi di Lufthansa
Alitalia, il maxi buco nei conti: perdite per 25 mld dal 2000
Ormai ci siamo, salvo clamorosi colpi di scena (non esclusi), Ita Airways dovrebbe passare nelle mani di Lufthansa. Per ieri pomeriggio era convocata l’assemblea dei soci che avrebbe fotografato il nuovo assetto proprietario di Ita, con il nostro ministero dell’Economia al 59% e i tedeschi di Lufthansa al 41%. Ma l’assemblea poi è stata rinviata a domani, mancano ancora alcuni dettagli, legati anche le deleghe e ai nomi scelti dal governo italiano per la dirigenza. In attesa del closing definitivo però si possono fare alcuni conti sulla questione Alitalia. Dai conti sulla compagnia aerea che sta passando nelle mani dei tedeschi però emergono numeri preoccupanti.
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Salta fuori - riporta il Dataroom di Milena Gabanelli su Il Corriere della Sera - che tenerci stretta la compagnia di bandiera è costato agli italiani quasi come l’intera manovra 2025, o due ponti sullo Stretto, quattro Mose, undici Salerno-Reggio Calabria. I guai cominciano nel 2000, quando Alitalia passa sotto il controllo del ministero dell’Economia, che dovrebbe trovare altri operatori per rimpinguare la cassa e avviare un nuovo piano operativo. Invece si ritrova a gestirla direttamente per otto anni. Segue il tentativo di Berlusconi nel 2009 di lasciarla in mani italiane e altre vicissitudini. Nel 2015 - prosegue Il Corriere - esce Cai ed entra Etihad Airways.
La compagnia araba annuncia finalmente l’intenzione di investire sul lungo raggio mettendo a disposizione i propri aerei, ma poi non lo fa e in tre anni accumulano 2 miliardi di perdite. Nel 2021 dalle ceneri di Alitalia nasce "Italia Trasporto Aereo" (detta Ita), interamente partecipata dal Mef: i bilanci fino al 2023 segnano perdite complessive per 700 milioni, tutti pubblici. Questo il conto finale. Le cifre del Cesisp: la compagnia di bandiera è costata al Paese 27,6 miliardi di euro (di cui 25,1 dal Duemila); 16,3 a carico dei contribuenti e 11,3 sulle spalle di azionisti e creditori privati. Ora è stato venduto il 41% a Lufthansa per 325 milioni, la compagnia tedesca poi versandone altri 504 nel giro di qualche anno, otterrebbe la totale proprietà.